Ospitalità diffusa: 40 sindaci ci credono

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BELLUNO - (D.T.) Ospitalità diffusa: Belluno ci crede. E punta sulle nuove modalità del fare turismo. Sono una quarantina i sindaci che hanno sottoscritto il documento inviato alla Regione, con la richiesta di correggere il tiro nei decreti attuativi della nuova legge regionale sul turismo. Perché gli esempi riusciti di albergo e ospitalità diffusa ci sono e rendono credibile, oltre che auspicabile, la proposta di mettere in campo altre progettualità simili. Il territorio della provincia di Belluno e il flusso turistico hanno risposto bene a Faller di Sovramonte, a Costalta, sulla Marmolada, a Sappada e ai Borghi dello Schiara (tra Bolzano Bellunese e Gioz, nel capoluogo): perché non dovrebbero rispondere altrettanto bene in altre zone? Anche perché l'albergo e l'ospitalità diffusa (due modi di fare turismo accorpando case e appartamenti per farne una convincente proposta ricettiva) hanno il vantaggio di coprire la carenza di strutture alberghiere in località che altrimenti sarebbero prive di sbocchi turistici. E nelle zone in cui l'esperimento è riuscito, hanno avuto il pregio di rilanciare economica e demografia in un colpo solo. Ecco perché oltre quaranta sindaci hanno aderito alle proposte degli operatori. Che chiedono la semplificazione di alcune norme contenute nella legge regionale 11 del 2013, per favorire l'aggregazione non solo di imprese, ma anche di altri attori e soggetti non in possesso di partita iva. Dal Feltrino al Comelico, i primi cittadini hanno manifestato un sì convinto al progetto che potrebbe dare impulso ad un tipo di turismo che privilegi non solo l'associazionismo nella promozione e nella gestione della ricettività, ma che diventi anche un modo per valorizzare e promuovere i piccoli paesi, le borgate caratteristiche e più in generale il territorio delle Dolomiti Patrimonio dell'Unesco. Le firme dei sindaci bellunesi sono state presentate ieri in una riunione tenutasi in municipio di Belluno. Il documento sarà inviato nei prossimi giorni all'assessore regionale al turismo Finozzi e alla sesta commissione consiliare.
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Il Gazzettino