Ospedali senza medici «Pazienti a rischio»

Ospedali senza medici «Pazienti a rischio»
Negli ospedali trevigiani mancano infermieri e operatori. Ormai è...

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Negli ospedali trevigiani mancano infermieri e operatori. Ormai è impensabile continuare senza nuove assunzioni. C'è in ballo la qualità delle cure e dell'assistenza. L'allarme è lanciato dai sindacati, Cgil, Cisl e Uil, in modo unitario. «I servizi mettono in chiaro continuano a essere garantiti solo a fronte di prolungamenti di orari che non rispettano le normative, straordinari snervanti spesso non pagati e continui blocchi di ferie». Le sigle hanno calcolato che già l'anno scorso servivano 200 medici e altre 600 persone tra infermieri, operatori socio sanitari, ostetriche e tecnici. E i buchi negli organici non si sono chiusi dopo il decollo a gennaio dell'Usl della Marca. «Le difficoltà precedentemente esistenti all'interno delle singole tre aziende sanitarie si sono più che proporzionalmente sommate e aggravate nella neonata Usl unica sottolineano Ivan Bernini (Fp-Cgil), Aldo Lorenzon (Cisl Sanità) e Beniamino Gorza (Uil-Fpl) sono ormai innumerevoli le assemblee del personale dove riscontriamo nel territorio provinciale le medesime condizioni con numeri inferiori rispetto alle stesse previsioni regionali in materia di assistenza». Tra i problemi ci sono pure le assenze per malattie e maternità non coperte a dovere. «Ci sono situazioni mai affrontate strutturalmente che vengono parzialmente tamponate di volta in volta spiegano i sindacati dentro un balletto di dichiarazioni, minimizzazione dei problemi, vincoli di spesa, pare esserci una sorta di black-out tra le richieste avanzate dall'Usl e le indicazioni limitative della Regione. Indicazioni che, anziché agevolare l'attività sanitaria, rendono impossibile la copertura del personale, ostacolando di fatto la soluzione dei problemi, a discapito di lavoratori e utenza». «In mancanza di dati, che l'Usl non fornisce - aggiungono - è oltretutto impossibile quantificare la reale mancanza di personale». L'azienda sanitaria conferma i buchi negli organici. Ma a quanto pare si vede la luce. «Il 7 marzo è stata siglata l'autorizzazione per 26 assunzioni a tempo indeterminato, 16 a tempo determinato, sei ostetriche, sette tecnici di radiologia, tre tecnici di laboratorio, quattro tecnici di anatomia patologica replica Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria unica ma nel settore pubblico ci sono dei tempi da rispettare. Alla fine non si potrà procedere con le assunzioni prima di un mese e mezzo. Per la metà di aprile, però, la questione sarà risolta».

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Il Gazzettino