DOLOIl parcheggio dell'ospedale di Dolo è sempre pieno e molti utenti per trovare posto sono costretti a parcheggiare nella vicina zona degli impianti sportivi dove esiste un...
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Il parcheggio dell'ospedale di Dolo è sempre pieno e molti utenti per trovare posto sono costretti a parcheggiare nella vicina zona degli impianti sportivi dove esiste un ampio spazio destinato ai veicoli che la mattina, specialmente, consente di trovare posti liberi. Ma, poi, per arrivare all'ospedale le persone non sempre usufruiscono del percorso pedonale e talvolta preferiscono accorciare il tragitto tagliando pericolosamente lungo la strada, via Pasteur, che non è affatto sicura.
A segnalare la pericolosità di questa situazione è l'ex consigliere comunale Giovanni Fattoretto: «Il tragitto non è breve e non è fra i più idonei, visto che si snoda lungo stradine di campagna che con la pioggia si trasformano strisce di pantano vista l'assenza di un adeguato fondo in ghiaino o profilati in cemento che ne permettano un sicuro attraversamento. Era stato assicurato che con la costruzione della rotonda tra via Pasteur e la Sr 11 si sarebbe intervenuto anche in questa area ma essendo saltata la rotatoria mi chiedo se il Comune sta pensando di intervenire o no».
Risposta del sindaco Alberto Polo: «È vero, i parcheggi degli impianti sportivi, per la loro gratuità e comodità, sono diventati sempre più usati da coloro che si recano all'Ospedale. Purtroppo molti camminano anche per le scorciatoie in mezzo al verde piuttosto che usufruire del percorso ufficiale' e in sicurezza cosparso di ghiaino. Ribadisco che la sistemazione di quel nodo d'entrata all'ospedale e al pronto soccorso, ovvero la separazione delle corsie di emergenza da quelle della viabilità ordinaria con la creazione di nuovi marciapiedi, rappresenta una delle priorità sia dell'Amministrazione che dell'Ulss3. I rispettivi uffici tecnici, alla luce della variante urbanistica da poco approvata in consiglio per permettere la progettazione e realizzazione dell'eliporto, si stanno confrontando per programmare un intervento risolutivo».
Lino Perini
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Il Gazzettino