Ortofrutta Prodotti locali nella grande distribuzione

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Il mercato ortofrutticolo è in crisi. Coldiretti e Grande distribuzione organizzata si sono seduti attorno al primo tavolo di discussione per vedere di trovare una soluzione...

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Il mercato ortofrutticolo è in crisi. Coldiretti e Grande distribuzione organizzata si sono seduti attorno al primo tavolo di discussione per vedere di trovare una soluzione alle situazioni più emergenti, mettendo in evidenza nei supermercati i prodotti veneti, ad esempio. L'incontro è stato convocato dal prefetto Franco Provolo su richiesta di Coldiretti Rovigo nell'ambito della campagna "Meglio italiano, scelgo veneto" secondo gli impegni presi dal rappresentante del governo con l'organizzazione agricola.

«Un primo risultato positivo - dichiara il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo - è di aver avviato un dialogo costruttivo col gruppo Unicomm, detentore delle insegne Famila ed Emisfero, per predisporre all'interno di questi super e ipermercati degli spazi ben identificati e, soprattutto, stabilmente destinati alla vendita e promozione dell'ortofrutta veneta, in modo da abituare i consumatori alla presenza continuativa dei nostri prodotti». Per lavorare a questo progetto, aggiunge Giuriolo, «il gruppo Unicomm si è dimostrato disponibile ad incontri organizzativi con le nostre cooperative ortofrutticole».
Una seconda richiesta fatta pervenire alla Regione, evidenzia il direttore Silvio Parizzi «è dare attuazione alla legge regionale 7 del 2008, sulla promozione e valorizzazione del prodotto agroalimentare veneto, alla quale mancano i decreti applicativi. Nel 2010 la norma è stata anche modificata per non incorrere in procedure d'infrazione europee, quindi siamo pronti a collaborare con la Regione per rendere effettivo questo strumento che, in questo momento storico, è ancora più apprezzabile per far crescere l'appeal del prodotto agroalimentare regionale presso i consumatori».
Per Giuriolo si tratta di una crisi strutturale: «I produttori lavorano sottocosto da quattro anni, anche a causa della contrazione dei consumi interni, poi si sono aggiunte cattive condizioni climatiche, ora anche l'embargo russo».
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Il Gazzettino