ORDINE PUBBLICO PADOVA Turni di 10, 12 o addirittura 16 ore. Giorni di riposo

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ORDINE PUBBLICO PADOVA Turni di 10, 12 o addirittura 16 ore. Giorni di riposo che saltano all'ultimo minuto, fino a sette domeniche consecutive sempre al lavoro. Con i fine...

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PADOVA Turni di 10, 12 o addirittura 16 ore. Giorni di riposo che saltano all'ultimo minuto, fino a sette domeniche consecutive sempre al lavoro. Con i fine settimana - come accaduto negli ultimi mesi - dedicati a vigilare sulle manifestazioni no vax. «Il ministero dell'Interno intervenga quanto prima perché gli agenti sono allo stremo delle forze. I poliziotti rischiano la pelle davanti a manifestanti sempre più aggressivi e violenti». Per questo ieri Sindacato autonomo di polizia (Sap) e Federazione sindacale di polizia (Fsp) si sono riuniti davanti alla caserma della Celere, sede del II Reparto mobile di Padova: per chiedere dignità e rispetto dei diritti in un lavoro in cui straordinari, stress e non di meno il rischio di esposizione al contagio stanno pericolosamente diventando quotidianità.

GLI APPELLI
Le due sigle rappresentano l'80% dei poliziotti padovani che aderiscono ai sindacati. «Gli agenti dei Reparti mobili da un anno e mezzo vivono un iper-impiego, in un costante clima di emergenza in cui tutti i più basilari diritti vengono calpestati hanno spiegato Luca Capalbo e Mirco Pesavento, rispettivamente segretario regionale Fsp e segretario provinciale Sap . Ci sentiamo orfani del nostro ministro dell'Interno, a cui ripetutamente abbiamo fatto giungere i nostri appelli riscontrando solo un totale disinteresse».
«Gli esempi delle condizioni di lavoro che i 450 agenti del Reparto mobile padovano devono subire sono innumerevoli, dal momento che operano in tutta Italia hanno continuato . L'ordine pubblico è sempre più complesso: pensiamo agli eventi politici come il G20, o alle manifestazioni contro il Green pass sfociate anche in episodi di guerriglia urbana. Tutti elementi che si aggiungono alle consuete attività, come i servizi negli stadi. Capita di partire per stare via una giornata e ci si ritrova a stare fuori per giorni, in alloggi che non rispettano le norme anti contagio e senza nemmeno un cambio. Il problema non è lavorare: questa è una scelta di vita. Il problema è trovarsi costretti a vivere in un eterno stato di emergenza».
LE CRITICITÀ
Un dato su tutti: l'età media dei poliziotti del II Reparto mobile è di 48 anni. «Il turnover è bassissimo hanno illustrato Michele Dressadore (segretario generale aggiunto del Sap) e Maurizio Ferrara (coordinatore nazionale Fsp) . Gli agenti non sono tutelati. Inqualificabili sono stati i disordini vissuti il 1° novembre in Prato della Valle in occasione della visita del presidente Bolsonaro. Servono norme e sentenze adeguate affinché non sia più possibile vedere nelle piazze persone che invece di manifestare pacificamente si presentano con caschi, spranghe e scudi. Per questo chiediamo le bodycam su tutti gli agenti. I poliziotti sono costretti a far fronte a situazioni gravi con una gestione dall'alto che non è stata capace di organizzarsi a fronte dei profondi cambiamenti che in questi mesi hanno modificato tanti comportamenti sociali».

Oggi a Padova si decideranno le restrizioni da applicare ai cortei no pass. «Non sarà una risoluzione dei problemi commentano i sindacati. Queste proteste non sono che l'ultima goccia in un mare di difficoltà quotidiane». Il sit-in è stato criticato dalle sigle sindacali Siulp, Siap, Coisp e Silp Cgil, tacciato di creare ulteriori tensioni nel già difficile clima del reparto.
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino