Ora il burqa non è più un tabù

Ora il burqa non è più un tabù
A Venezia il sindaco Brugnaro annuncia controlli sulle donne che si presenteranno in burqa (o nikab) nei musei, e si prevede di realizzare aree di identificazione in vista del...

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A Venezia il sindaco Brugnaro annuncia controlli sulle donne che si presenteranno in burqa (o nikab) nei musei, e si prevede di realizzare aree di identificazione in vista del Carnevale. A San Donà la Lega alza il tiro ma dai rappresentanti musulmani arrivano segnali di apertura: «Meglio pensarci prima di indossarlo».

L'appello per la rinuncia al burqa da parte delle donne islamiche è stato lanciato dal segretario Lega di San Donà Alberto Schibuola che spiega di aver visto due donne girare "bardate" in centro città, in via Vizzotto, mentre altre sono state notate al centro commerciale "Piave". «Abbiamo appena festeggiato il giorno contro la violenza sulle donne - osserva il segretario del Carroccio - è possibile che nessuna associazione che ha manifestato sollevi la questione della condizione della donna islamica? L'integrazione passa anche per questi comportamenti». «Donne islamiche aprite un dibattito, fatevi sentire - incalza Schibuola - non possono esistere tabù su tali argomenti». La legge italiana prescrive di essere riconoscibili. «Alcuni giorni fa il Procuratore Aggiunto di Venezia Carlo Nordio ha dichiarato che è necessario vietare l'uso del velo islamico integrale per questioni di sicurezza.- continua - Chiediamo che il divieto venga finalmente applicato a San Donà come da noi già richiesto in passato». Nei giorni scorsi alcuni gruppi islamici hanno promosso una manifestazione contro il terrorismo, a cui erano presenti alcune musulmane, nessuna delle quali indossava il burqa, alcune il chador. «Il burqa non è obbligatorio, il corano non lo prevede - spiega Youssef lghanjou, presidente dell'associazione Islamica per la Pace di San Donà - le donne in visita alla mecca hanno viso e mani scoperti. Siamo in Italia e l'ideale sarebbe pensarci prima di metterlo. Indossare il burqa è una scelta personale ma se crea disagio è meglio toglierlo, laddove ci siano problemi per chi lo indossa. Viviamo in un momento in cui dovremmo essere uniti, parlarci e conoscersi meglio, insegnare che l'Islam è pace». «È molto importante essere riconoscibili - conferma Mustafà Ed Danouni presidente dell'associazione Arrahma di Noventa - siamo tutti d'accordo specie in questi momenti. Mia moglie non indossa il burqa ma il velo con giubbotto e pantaloni. Ci sono degli orientamenti che impongono il burqa ma non quelli moderati. Sì, a San Donà ho visto due donne indossarlo ma si tratta di casi isolati».
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Il Gazzettino