OLTRE L'IMPRESA BELLUNO L'Università. La risalita della china per la provincia

OLTRE L'IMPRESA BELLUNO L'Università. La risalita della china per la provincia
OLTRE L'IMPRESABELLUNO L'Università. La risalita della china per la provincia di Belluno passa anche per il suo rilancio culturale. Al pari dei territori universitari, il...

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OLTRE L'IMPRESA
BELLUNO L'Università. La risalita della china per la provincia di Belluno passa anche per il suo rilancio culturale. Al pari dei territori universitari, il Bellunese vuole fermento, passaggio di giovani e di intelligentia, di progetti e idee. Il piano ce l'ha in mano Confindustria. È stato il suo direttore, Andrea Ferrazzi, quello che ieri mattina ha messo sul tavolo la proposta più concreta in questo senso. L'iter, per la verità, è già avviato e ora si tratta di capire se la sede del polo sarà il capoluogo o Feltre. L'istituzione in questione è la Luiss, l'università promossa da Confindustria, nella fattispecie il corso Business School. «Siamo all'inizio di un percorso, il dialogo è stato avviato un anno fa spiega Ferrazzi -. La Luiss è davvero interessata al nostro territorio, ad aprire qui una sede per avviare corsi. Abbiamo già condiviso questa possibilità con le nostre aziende più importanti per capire quale potrebbe essere l'offerta formativa migliore».

Si vuole evitare di incappare nell'errore di spendere risorse ed energie, alimentare speranze e attese per corsi che poi non incontrano le richieste del manifatturiero locale, sarebbe un buco nell'acqua che non risolverebbe il problema dell'abbandono da parte dei giovani. La Business School forma manager, dirigenti dell'export, personale altamente specializzato in fatto di tecnologia e non solo. È un corso post universitario e potrebbe attirare giovani e adulti da tutta Italia, oltre ai ragazzi bellunesi chiaramente, che non sarebbero più costretti a partire per completare e specializzare la loro formazione. Le tempistiche per lo start non sono ancora chiare. Il prossimo anno scolastico è vicino, è impensabile di riuscire a partire di già ma, magari, pensare di riuscire a farlo per quello successivo è ragionevole. «Le infrastrutture realizzabili con i 600 700 milioni di euro in arrivo sul nostro territorio non saranno sufficienti a risolvere i problemi dello spopolamento le parole dell'onorevole Roger De Menech -, servono servizi e lavoro per trattenere le persone e università e scuola di formazione calate sui bisogni della montagna possono servire».
A. Tr.
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Il Gazzettino