CONTROLLITREVISO Un dato all'apparenza insignificante: 5.700 controlli anagrafici eseguiti nel 2018. In buona sostanza: la verifica che chi chiede di iscriversi all'anagrafe...
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TREVISO Un dato all'apparenza insignificante: 5.700 controlli anagrafici eseguiti nel 2018. In buona sostanza: la verifica che chi chiede di iscriversi all'anagrafe cittadina poi viva e abiti regolarmente in città. Per un profano si tratta di un numero come un altro, un adempimento tra i mille che la Polizia locale compie ogni giorno. In realtà questa cifra comunque altissima - vuol dire una quindicina di controlli quotidiani - nasconde un grandissimo lavoro di raccolta dati e informazioni che possono sempre tornare utili nel caso di verifiche e indagini. Quando si dice che la Polizia locale è un punto di riferimento nel territorio, s'intende anche la capacità di sapere cosa accade in ogni singolo quartiere, per non dire via, della città.
IL METODO
«Effettuare 5.700 controlli anagrafici significa andare ogni giorno a suonare un campanello, bussare a una porta, entrare in una casa e parlare con una famiglia - spiega il vicecomandante Giovanni Favaretto - un lavoro capillare che ci consente di sapere non solo chi abita in un determinato appartamento, ma anche cosa accade in un condominio piuttosto che in una via. E questo corposo bagaglio di informazioni è utilissimo quando si deve effettuare un qualsiasi tipo di accertamento».
CONDIVISIONE
Questo bagaglio di conoscenze viene messo a disposizione anche delle altre forze dell'ordine: quando accade qualcosa in città che necessità un'indagine da parte di polizia o carabinieri, la telefonata al comando delle Polizia locale o all'ufficio di Polizia giudiziaria di via Castello d'Amore scatta automaticamente per capire il quadro in cui muoversi: «La nostra - continua il vicecomandante - è una presenza discreta, ma costante. Del resto il ruolo della Polizia locale è anche questo: conoscere bene il territorio in cui opera».
P. Cal.
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Il Gazzettino