Oltraggio ad Azelio Ciampi bufera sulla targa sbagliata «Il responsabile sarà punito»

Oltraggio ad Azelio Ciampi bufera sulla targa sbagliata «Il responsabile sarà punito»
IL CASOROMA Per tutta la mattinata di ieri la toponomastica di Roma ha annoverato un largo Carlo Azelio Ciampi. Azelio, non Azeglio, senza la g, con un errore ancora più...

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IL CASO
ROMA Per tutta la mattinata di ieri la toponomastica di Roma ha annoverato un largo Carlo Azelio Ciampi. Azelio, non Azeglio, senza la g, con un errore ancora più imperdonabile perché nelle stesse ore la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha dovuto inaugurare alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, uno slargo dedicato all'ex inquilino del Colle con una targa sbagliata. Sostituita soltanto in seguito, senza poterla scoprire durante la cerimonia in diretta televisiva nazionale tra lo stupore delle massime autorità del Paese: tra gli altri, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Maria Casellati, il governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, l'ex premier Giuliano Amato, i vertici dell'esercito e delle forze dell'ordine.

GLI EQUIVOCI
Sembrava di essere in una commedia di Plauto: lo speaker del Comune che annuncia ai presenti che la lapide «si è scheggiata mentre veniva montata e perciò potrebbe cadere»; la targa nascosta da un drappo giallo rosso (ma i fotografi ci hanno messo poco a scoprire il refuso); il presidente Mattarella in prima fila che mantiene tutto il suo amplomb; un furgoncino di un marmista che corre per la città per provare a consegnare l'insegna corretta (non farà in tempo e verrà anche fermato dai vigili). La caccia al colpevole in Campidoglio e a chi non ha controllato pare si sia risolta individuando come autrice del malfatto una dipendente dell'ufficio toponomastica. Sarà sanzionata e trasferita per aver inviato al marmista una mail con il nome sbagliato.
A scoprire l'errore è stato, alle 8 di ieri mattina, il potente capo del cerimoniale Roberto Sorbello. Ma ormai era troppo tardi. «Fammi vedere come è venuta questa targa». E così si è accorto della g mancante. Un errore che Sorbello non può perdonare: lui Ciampi lo conosceva bene, la mattina del 13 maggio del 1999, quando guidava il Cerimoniale della Camera, andò a prenderlo a casa, al Salario, per portarlo in pompa magna al Quirinale. Lo stesso Sorbello avverte subito la sindaca, che ordina un'altra targa. Ma, come è detto, è tardi per fermare la macchina della giornata. Anche perché tutto era stato organizzato nei minimi particolari: uno dei tratti più suggestivi e più degradati del Lungotevere, quello Aventino, rimesso a lustro in poco tempo; le massime autorità del Paese fatte arrivare senza accavallarsi per evitare incidenti diplomatici; interventi scritti in maniera così toccante che donna Franca, rimasta a casa ma collegata alla televisione, si sarebbe non poco emozionata. Con molto tatto, è stato al gioco anche il figlio Claudio Ciampi. Ai suoi familiari che gli chiedevano perché non scoprissero la targa, ha risposto: «Perché hanno spiegato che si è rotta ed è pericolosa».

Francesco Pacifico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino