Ogni dodici mesi uno sconto di 5

Ogni dodici mesi uno sconto di 5
Solo questioni di forza maggiore impediscono al 30enne Julio Cesar Zuluaga Aguirre di ottenere i benefici per uscire dal carcere. L'uomo, noto alle cronache trevigiane come il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Solo questioni di forza maggiore impediscono al 30enne Julio Cesar Zuluaga Aguirre di ottenere i benefici per uscire dal carcere. L'uomo, noto alle cronache trevigiane come il mostro di via Dandolo perché ritenuto colpevole di aver stuprato, armato di coltello, una studentessa 21enne nel sottopasso della stazione ferroviaria di Treviso, ha espiato - grazie alla buona condotta (con la legge svuota carceri si ottengono 5 mesi di sconto ogni anno passato dietro le sbarre) - oltre la metà della pena e quindi avrebbe la possibilità di ottenere la semilibertà. Il problema? I familiari non sarebbero disposti ad accoglierlo, ma soprattutto nessuno si è dimostrato disponibile a dargli lavoro o ad accoglierlo in comunità. «Tra il dire e il fare - ha spiegato l'avvocato Carlo Cianci, che ha assunto la difesa di Zuluaga dopo la sentenza di primo grado - ci sono tantissime sfaccettature. Stiamo lavorando per permettere al 30enne di ottenere i benefici di legge. Ha infatti espiato oltre la metà della pena. Ma per lui è mtutto più difficile: non tutti sono infatti personaggi del jet set».

Zuluaga, per lo stupro della stazione ferroviaria di Treviso (una brutale aggressione avvenuta il 24 ottobre del 2011), venne condannato in via definitiva (Cassazione) a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Anche i giudici del Palazzaccio, nonostante la difesa avesse provato a ottenere uno sconto di pena, aveva ritenuto che il 30enne avesse un «Elevatissimo profilo di pericolosità specifica per i reati sessuali». Zuluaga era stato inoltre condannato ad altri 6 anni e due mesi per un'altra violenza sessuale. Quella commessa su un'amica della madre. Ma per quest'ultimo episodio, maturato prima di quello di via Dandolo ma giudicato in seguito, il 30enne ottenne uno sconto di pena, grazie alla continuazione.
Oggi Zuluaga, che venne arrestato al termine di una rocambolesca fuga mentre stava per arruolarsi nella Legione straniera in Francia, ha scontato ben oltre la metà della pena (5 anni espiati e altri 25 mesi scontati per la buona condotta): potrebbe ottenere la semilibertà. Ma per lui tutte le porte si sono chiuse e nessuno, proprio per l'efferatezza della violenza sessuale di via Dandolo, vuole aprirle. Nemmeno la madre, i familiari e la vecchia fidanzata, da quanto si è appreso, lo avrebbero perdonato e sarebbero disposti a offrirgli una nuova occasione.

E così per il mostro, un epiteto che Zuluaga ha sempre respinto, l'ipotesi di dover espiare tutta la pena, fino all'ultimo giorno, è sempre più reale. A meno di miracoli.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino