Solo questioni di forza maggiore impediscono al 30enne Julio Cesar Zuluaga Aguirre di ottenere i benefici per uscire dal carcere. L'uomo, noto alle cronache trevigiane come il...
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Zuluaga, per lo stupro della stazione ferroviaria di Treviso (una brutale aggressione avvenuta il 24 ottobre del 2011), venne condannato in via definitiva (Cassazione) a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Anche i giudici del Palazzaccio, nonostante la difesa avesse provato a ottenere uno sconto di pena, aveva ritenuto che il 30enne avesse un «Elevatissimo profilo di pericolosità specifica per i reati sessuali». Zuluaga era stato inoltre condannato ad altri 6 anni e due mesi per un'altra violenza sessuale. Quella commessa su un'amica della madre. Ma per quest'ultimo episodio, maturato prima di quello di via Dandolo ma giudicato in seguito, il 30enne ottenne uno sconto di pena, grazie alla continuazione.
Oggi Zuluaga, che venne arrestato al termine di una rocambolesca fuga mentre stava per arruolarsi nella Legione straniera in Francia, ha scontato ben oltre la metà della pena (5 anni espiati e altri 25 mesi scontati per la buona condotta): potrebbe ottenere la semilibertà. Ma per lui tutte le porte si sono chiuse e nessuno, proprio per l'efferatezza della violenza sessuale di via Dandolo, vuole aprirle. Nemmeno la madre, i familiari e la vecchia fidanzata, da quanto si è appreso, lo avrebbero perdonato e sarebbero disposti a offrirgli una nuova occasione.
E così per il mostro, un epiteto che Zuluaga ha sempre respinto, l'ipotesi di dover espiare tutta la pena, fino all'ultimo giorno, è sempre più reale. A meno di miracoli.
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Il Gazzettino