Ogni anno 15 infermieri in fuga nel Nord Europa

Ogni anno 15 infermieri in fuga nel Nord Europa
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SANITÀ
UDINE Continua la fuga all'estero degli infermieri friulani, una media di 10-15 l'anno che dalla provincia di Udine prendono la strada soprattutto del Nord Europa. A confermarlo il presidente del Collegio Ipasvi di Udine, Stefano Giglio, all'indomani della puntata di Presa diretta, il programma di Riccardo Iacona che va in onda su Rai Tre, che ha raccontato le storie di due ragazze friulane, Laura Zuliani e Loretta Stella, trasferitesi a Preston, nel nord dell'Inghilterra, dopo la laurea in infermieristica. Le due giovani lavorano al Royal Hospital della cittadina inglese che conta 130mila abitanti, all'interno di una struttura da 800 posti letto e 1.800 infermieri, dei quali gli italiani rappresentano la comunità più nutrita nel Regno Unito.

«Sono molte le motivazioni che spingono i nostri giovani neolaureati alla ricerca di un posto di lavoro fuori di confini nazionali - spiega Giglio -. Da un lato la rapidità nel trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato e ben remunerato, ma anche le migliori condizioni di welfare, classiche delle nazioni anglosassoni. Ed ancora l'opportunità di immediata crescita professionale che poi si trasforma in trampolino di lancio verso nosocomi di altissimo livello. Parallelamente sono proprio le strutture di queste nazioni a richiedere e privilegiare figure formate nel nostro paese per l'altro valore aggiunto che garantiscono al sistema sanitario».

I giovani italiani sono stati assunti a Preston grazie ad un colloquio con Mandy Barcker, la responsabile del reclutamento infermieri dell'ospedale che ha spiegato come «gli infermieri italiani sono grandi lavoratori, sono gentili e soprattutto hanno delle ottime competenze universitarie». Come provare dunque a frenare l'emorragia? Queste situazioni sono in parte da ricondurre allo scotto occupazionale pagato in questi anni di blocco delle assunzioni: «Veniamo da un gap di 7-8 anni di blocco - ricorda ancora Giglio - anche se le case di riposo o le strutture private e la ripartenza della libera professione hanno comunque garantito delle opportunità a chi ha cercato tenacemente di rimanere sul territorio. Dopo il concorso del 2015 con le graduatorie via via esaurite, attendiamo il nuovo bando per fine febbraio, nella speranza di non disperdere ulteriori neolaureati».
D.Z.
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Il Gazzettino