Nuovo ospedale, ecco i nodi ambientali

Nuovo ospedale, ecco i nodi ambientali
LE PROBLEMATICHEPADOVA - I nodi ambientali da sciogliere per poter costruire il nuovo ospedale a Padova est cominciano a venire al pettine. Sono tutti contenuti nelle Osservazioni...

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LE PROBLEMATICHE
PADOVA - I nodi ambientali da sciogliere per poter costruire il nuovo ospedale a Padova est cominciano a venire al pettine. Sono tutti contenuti nelle Osservazioni che stanno arrivando alla Regione che deve dare il parere sulla Valutazione di impatto ambientale. Ce ne sono di molto delicati. Ad esempio l'Unità organizzativa forestale della Regione ha scritto che nei 520mila metri quadrati di superficie esiste un bosco di 79mila metri quadrati (grande come la Fiera), vincolato. Cioè prima di tagliare un albero bisogna prevederne un altro.

L'ARIA
E poi bisogna fare in modo che se si apre la finestra non si respirino i fumi delle fabbriche o quelli dell'inceneritore che sono così vicini. L'ultimo parere dell'Ulss 6 firmato dalla responsabile dell'Unità di Prevenzione Ivana Simoncello e pubblicato il 16 settembre mette proprio l'accento su questo fatto. Il policlinico si trova in una zona delicata, a 1.100 metri appena dalla bocca dell'inceneritore, che è in via di potenziamento fra l'altro. E a poca distanza anche da fabbriche potenzialmente inquinanti.
L'ACQUA
L'Autorità di bacino delle Alpi orientali ha chiesto l'aggiornamento dello studio di compatibilità idraulica allegato all'Accordo di programma chiedendo azioni di mitigazione per possibili esondazioni. Pèro visto che l'ospedale sarà costruito su un podio di 12 metri, cioè come se si cominciasse dal soffitto di un palazzo di quattro piani, la città con l'acqua a quell'altezza avrebbe altri problemi.
L'INCENERITORE
La richiesta dell'Ulss 6 sulla qualità dell'aria è precisa. In fase di progettazione - scrive - ove non fosse già stato fatto, sia effettuata la valutazione relativa all'impatto dell'inquinamento dell'aria, con particolare riferimento alle emissioni provenienti dalla vicina zona industriale, dal termovalorizzatore, dal traffico veicolare e dalle altre fonti emissive antropiche e, se del caso, siano predisposte le necessarie misure di mitigazione. Sia previsto un piano di monitoraggio delle emissioni antropiche in atmosfera limitrofe al nuovo polo ospedaliero. Anche le industrie vanno controllate.
GLI ALBERI
Lo ha scritto l'Unità organizzativa forestale ovest della Regione: Il rimboschimento compensativo delle riduzioni di superfici boscate che si renderanno necessarie per motivi connessi alle funzioni ecologiche, deve prioritariamente essere realizzato in loco e in ogni caso compatibilmente con le linee della pianificazione territoriale del Comune.
Le norme urbanistiche sono severe per le aree soggette a vincolo di destinazione forestale come questa, secondo la legge regionale 52 del 1978. La Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale del Comune vieta qualsiasi riduzione della superficie forestale, salvo casi autorizzati dagli Enti competenti; qualsiasi costruzione edilizia nei boschi, salvo quelle espressamente previste dagli strumenti urbanistici.
LE STRADE
C'è anche il nodo delle strade. Nell'incontro di gennaio fra il sindaco e l'assessore regionale De Berti si era parlato di adeguamenti per 70 milioni di euro sia per completare l'Arco di Giano che per l'innesto sulla nuova 308 che dovrebbe essere a tre corsie, fino al baffo della linea 2 del tram per farlo entrare nell'area ospedaliera. Per Veneto Strade che ha dato il suo parere gli investimenti invece arriverebbero a 200 milioni anche perchè l'area di innesto con la A4 è già ad alta saturazione.
LA RICHIESTA

Per rispondere a tutte queste problematiche l'Azienda ospedaliera, stazione appaltante per l'opera ha chiesto di avere più tempo per la presentazione delle integrazioni richieste in relazione alla complessità del progetto e la rilevante integrazione documentale. La Regione ha dato tempo fino al 2 novembre.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino