Nuovo incontro entro giugno

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Un ulteriore anno di contratto di solidarietà potrà essere utilizzato - nonostante la crescita dei volumi e il rientro di parte degli esuberi - dai lavoratori del Gruppo Electrolux. Azienda e sindacati nazionali e locali dei metalmeccanici si sono incontrati ieri per siglare il nuovo patto che consentirà l'applicazione dell'ammortizzatore sociale con diverse scadenze nelle singole fabbriche. Già con il primo aprile lo strumento scatterà nella fabbrica di Susegana. Mentre nello stabilimento di Porcia - dove l'accordo di solidarietà scadrà il prossimo 2 agosto - l'intesa dovrà essere siglata entro la fine di giugno: direzione aziendale e sindacato dovranno dunque rivedersi entro quella data per valutare le modalità di attuazione dell'accordo sulla base delle previsioni produttive. L'intenzione - su questo è stata forte la richiesta sindacale, in particolare della Uilm, ma si cerca la convergenza anche con Fiom e Fim - è di sospendere il contratto nei periodi di lavoro a otto ore in modo da recuperare i periodi di sospensione e fare durare l'ammortizzatore oltre i dodici mesi. Questa è una possibilità offerta dalla nuova versione dei contratti di solidarietà prevista dal jobs act. Un allungamento che potrebbe consentire la copertura fino al 2019. L'azienda è parsa, in linea di massima, d'accordo. Anche se ha sollevato un problema: la difficoltà di sospendere la solidarietà nei periodi a otto ore poiché utilizzata a tempo pieno da sei impiegati di un ufficio che non c'è più. «Ai fini di non bruciare la possibilità di gestire meglio lo strumento è necessario che l'azienda trovi una soluzione per i sei impiegati», ha sottolineato la Uilm nazionale. Tornando all'intesa di ieri, se da un lato il nuovo contratto sarà più favorevole (proprio perché allungabile oltre i 12 mesi sommando i periodi di sospensione quando non si lavorerà a sei ore) dall'altro sarà più penalizzante dal punto di vista salariale. Le nuove norme prevedono infatti lo stesso trattamento della casa integrazione. L'indennità è dunque inferiore ri spetto alla solidarietà vecchia maniera e la penalizzazione riguarda il salario differito, cioé il calcolo su ferie e permessi. In media un dipendente perderà circa 1.200 euro lordi annui. Sui contratti resta però aperto un altro tema: le risorse sulla decontribuzione. Electrolux ha ribadito ieri - ma anche questo sarà sul tavolo ministeriale il 6 aprile - di avere ricevuto gli sgravi fiscali soltanto fino al marzo 2016. Poi stop: l'azienda attende dal governo garanzie sugli sgravi fiscali come previsto dall'intesa siglata dall'ex premier Matteto Renzi nel 2014.

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Il Gazzettino