«Nuovo Bucintoro? Meglio un progetto meno faraonico»

«Nuovo Bucintoro? Meglio un progetto meno faraonico»
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«L'incontro con i vertici della Fondazione Bucintoro del Terzo Millennio e con il suo presidente Giorgio Paternò c'è già stato. Lo abbiamo fatto prima dell'estate. E il sindaco ha parlato chiaro. L'operazione è affascinante, ma occorrono i finanziamenti». Giovanni Giusto, delegato del sindaco alla Tutela delle Tradizioni mette i puntini sulle "i". I progetti sono tutti belli, ma alla fine - anche a distanza di tempo - bisogna in qualche modo metterli in pratica altrimenti è meglio rinunciare. Certo, nessuno lo dice, ma qualcuno (leggi Fondazione Bucintoro) dovrebbe pur pensarci. Comunque, l'idea rimane.

«Io - ammette Giusto - proverei ad ipotizzare un altro progetto, magari meno faraonico. Ricreare il Bucintoro è senz'altro una bella idea, ma poi ci si scontra con le realizzazioni e con i costi, da quelli della gestione a quelli della manutenzione. Insomma, mi pare una cosa che, dopo i generosi sforzi di tutti questi anni, dovrebbe essere messa in soffitta. Oppure ripensata». Già ripensata. E come? «Cercando di fare qualcosa di diverso, meno impegnativo - sottolinea Giusto - prendendo spunto da navi più piccole sul tipo della Galea Sottil o la Galeotta. Navi più semplici, diciamo così, da manutendere con maggiore facilità e che potrebbe avere anche un obiettivo importante da raggiungere: diventare una sorta di nave scuola, sul tipo anche più modestamente dell'Amerigo Vespucci della Marina Militare. Una nave come questa, che manca dal panorama remiero veneziano, e che potrebbe essere molto utile per sviluppare la cultura del remo e della vela in città. Questa potrebbe essere un'occasione importante anche per il rilancio del settore».

Insomma, addio sogni di gloria con il Bucintoro, ma - rimanendo con i piedi per terra - potrebbe avere nuovi sviluppi con una proposta più calibrata. Anche perchè, si mormora, che nell'incontro con il vertice della Fondazione, il sindaco non sia andato tanto per il sottile rievocando quella vecchia invocazione usata subito dopo esser stato eletto nei confronti di Roma. Ovvero un prosaico: «Fora i schei» e dopo vediamo se il progetto Bucintoro potrà partire. Per il momento, come già detto, anche in assenza di un progetto esecutivo, tutto è miseramente fallito, ancor prima di solcare le acque della Laguna.
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Il Gazzettino