Nuovi dubbi sulla Cacco e Freddy cambia versione

Nuovi dubbi sulla Cacco e Freddy cambia versione
PADOVA - (M.A.) La versione sul delitto di Isabella Noventa fornita da Manuela Cacco, la tabaccaia di Camponogara in provincia di Venezia, convince solo in parte gli inquirenti....

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PADOVA - (M.A.) La versione sul delitto di Isabella Noventa fornita da Manuela Cacco, la tabaccaia di Camponogara in provincia di Venezia, convince solo in parte gli inquirenti. Chi indaga è sicuro che Cacco abbia raccontato la verità quando ha confessato nei dettagli la dinamica dell'omicidio della segretaria di Albignasego. «Quella sera quando sono arrivata a casa di Freddy - ha confessato agli investigatori -, sua sorella Debora mi ha avvicinato e in perfetto dialetto mi ha detto di avere colpito in fronte con una mazzetta da muratore Isabella. Mentre la Noventa si è portata le mani al volto per proteggersi, lei l'ha colpita alla nuca. Quindi ha urlato al fratello, paralizzato e bianco come un muro, di aiutarla. Allora ha preso un sacchetto, lo ha avvolto attorno alla testa di Isabella e l'ha strozzata con una corda. Poi - ha proseguito - i due fratelli hanno caricato il corpo della Noventa nell'auto di Debora, una Golf bianca, e ne hanno gettato il cadavere nel fiume Brenta vicino alle chiuse». A questo gli inquirenti credono, ma sono certi invece che Cacco abbia mentito quando ha giurato di non sapere nulla dell'organizzazione del delitto e della messinscena. Per gli investigatori la tabaccaia era del tutto consapevole che Freddy e Debora avrebbero ucciso Isabella, e sapeva anche che quella sera del 15 gennaio avrebbe dovuto indossare il giaccone bianco delle vittima e passare sotto le telecamere della videosorveglianza del centro storico per essere scambiata per Isabella.

Intanto, giovedì 20 ottobre giorno della conclusione dell'incidente probatorio di Manuela Cacco, la polizia giudiziaria ha compiuto un doppio blitz nelle celle del Due Palazzi, dove è recluso l'autotrasportatore con l'hobby del ballo, e del carcere veronese di Montorio, dove è ristretta la sorella Debora. Nel corso della doppia perquisizione sono state sequestrate alcune lettere. La Procura le ha ritenute utili ai fini dell'inchiesta che sta ormai per approdare in dirittura d'arrivo. Sul numero e sul contenuto delle missive intercorse tra Freddy e Debora gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo. Intanto nuovo colpo di scena nel delitto Noventa: Freddy Sorgato ha cambiato versione sull'occultamento del cadavere: «Isabella buttata tra i rifiuti»
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Il Gazzettino