BELLUNO - (dt) Verso la Provincia, e oltre. Prima riunione, ieri, dei dieci «saggi» chiamati ad impostare il cammino delle elezioni provinciali. E prime discussioni anche sugli...
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«Abbiamo tenuto una prima riunione esplorativa - fa sapere Jacopo Massaro, uno dei dieci "saggi" assieme a Perenzin, Vigne, Cesa, Todesco, Grones, Larese Filon, Bortolot, Soccal e De Pellegrin -. Ci siamo dati un metodo di lavoro e una scaletta degli impegni». Due le questioni sul tavolo: una sintesi delle linee programmatiche emerse giovedì scorso nell'assemblea con tutti i sindaci; e il rapporto tra enti diversi. «Dobbiamo evitare sovrapposizioni e creare sinergie positive per il territorio - prosegue Massaro -. Abbiamo parlato di come si rapportano ora i diversi enti (Provincia e Bim su tutti, ndr) e di come dovranno rapportarsi in futuro». Quanto ai nomi dei candidati per Palazzo Piloni, è ancora presto per avere i componenti del listone unico. Anche se Cadore e Agordino scalpitano, temendo una deriva tutta sbilanciata a favore dei Comuni della Valbelluna, a scapito delle «terre alte». «La mappa delle criticità la conosciamo bene - spiega ancora il sindaco di Belluno -. Le terre disagiate hanno bisogno soprattutto di strumenti operativi per colmare il disagio. Il tavolo di lavoro dei dieci serve a questo. Altrimenti i comuni più grandi avrebbero potuto fagocitare presidenza e consiglio provinciale, senza tener conto delle esigenze del resto del territorio».
Intanto, anche i sindacati entrano nel dibattito sul futuro della Provincia. Con temi e argomenti precisi: banda larga, infrastrutture, sviluppo turistico, agricolo e artigianale, viabilità sostenibile. «Per realizzare questi impegni - scrive Ludovico Bellini, segretario provinciale Cgil - sarà necessaria una direzione a livello provinciale che conosca le difficoltà del vivere in una provincia montana, libera da derive autonomiste prive di qualunque concretezza, che hanno alimentato solo illusioni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino