Nuova Pediatria, il direttore: «Ora va fatta, contano solo i bambini»

Nuova Pediatria, il direttore: «Ora va fatta, contano solo i bambini»
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SANITÀ
PADOVA Nella corsa dell'ultimo miglio per la costruzione della nuova Pediatria, ha la precedenza il saper accogliere e curare l'infanzia in una struttura moderna, in condizioni dignitose, o la tutela, la valorizzazione dello storico patrimonio murario patavino?

TEMPI STRETTI
Che si debba fare presto, per il bene dei bambini, che peraltro da troppo tempo aspettano, lo ripete come un mantra il professor Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento di salute della donna e del bambino, entro cui la Pediatria è incardinata. «Non si può gareggiare in questo mondo con una vecchia Fiat 500. C'è in gioco la salute dei nostri figli - batte i pugni sul tavolo il professore - o meglio c'è in gioco la possibilità di garantire la salute dei nostri bambini qui a Padova senza costringere le famiglie ad andare in giro per altri ospedali pediatrici italiani o europei. La velocità con cui avanzano le conoscenze mediche è fa Formula 1. La nuova Pediatria non è un disturbo architettonico ma rappresenta, una volta calata nel grande parco delle mura, un modello, un'eccellenza fonte di vanto e di prestigio per la città e per la Regione, che l'Europa non solo l'Italia, ci invidierà».
C'è in gioco, si dice convinto Perilongo, il prestigio della città di Padova. «Se non si dà il via o lo si ritarda il processo che darà il via alla Pediatria e quindi al grande polo della salute, la città rischierà di avere la sua università ma i suoi cittadini per aver garantita la salute dovranno andare altrove. Ripeto la competizione è alta anche in Sanità. E o ci si rinnova o si va indietro. Padova ha un enorme patrimonio artistico, monumentale, museale, che non deve essere di freno per il suo proiettarsi nel futuro. Guardate Parigi, Londra, Amsterdan, quante grandi realizzazione moderna si affiancano ed esaltano le vestigia del passato. Si rischia di avere delle mura tutte belle in ordine, come un salotto non frequentato da bambini, ma polverose, vuote di vita».
GRANDE PARCO
E poi finalmente creeremo, sollecita Giorgio Perilongo, un grande parco delle mura, non solo per i pensionati o i bambini sani, ma «un grande spazio che permetta di calare nel verde, come Renzo Piano sta facendo a Bologna, quello che sarà il grande Ospedale della Mamma e del Bambino di Padova e del Veneto dove anche i bambini malati e le famiglie potranno andare, lontano dal traffico delle vie urbane. È dal 2002 che noi di Pediatria, supportati dalla Fondazione Salus Pueri, stiamo facendo sentire queste grida. Chi ha memoria ricorda la Barchetta di Botta». Il progetto fu presentato, appunto, 18 anni fa.

Federica Cappellato
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Il Gazzettino