Presentavano all'ufficio immigrazione falsi contratti di assunzione, cud e buste paga. Ma erano disposti anche a contrarre matrimoni combinati. Al solo scopo di ottenere il...
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La maggior parte dei contratti fittizi si è riscontrata nel settore dell'edilizia. In un caso gli agenti diretti dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan hanno accertato, ad esempio, che un'azienda inattiva da tempo e senza cantieri aperta aveva assunto però nel giro di due o tre anni una ventina di persone. Ma sono stati riscontrati anche finti contratti di colf e badanti che in casa non avevano mai prestato il loro servizio. Così come non sono mancati esempi di buste paga o modelli cud creati ad hoc, magari copiati da quelli di un vero lavoratore di un'azienda completamente all'oscuro della vicenda.
Gli stranieri erano disposti a pagare dai 500 ai 3000 euro per i finti contratti pur di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno o pur di dimostrare il reddito necessario al ricongiungimento familiare. In alcune circostanze è emerso invece che a presentare un finto contratto di lavoro erano lavoratrici italiane, o comunque cittadine comunitarie, che, in cambio di pochi euro, avevano contratto matrimoni fittizi. Le indagini proseguono anche per accertare la presenza di intermediari che, in cambio anche loro di una percentuale, trovavano i documenti o i datori di lavoro compiacenti.
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Il Gazzettino