«Non fate l'elemosina, si arricchisce il racket»

«Non fate l'elemosina, si arricchisce il racket»
(Al.Rod.) «Anche se è Natale, invito i padovani a non fare...

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(Al.Rod.) «Anche se è Natale, invito i padovani a non fare l'elemosina, si rischia solamente di arricchire il racket». A dirlo è il sindaco Massimo Bitonci. Un'uscita che fa seguito alla storia, pubblicata ieri sul Gazzettino, di una quattordicenne romena incinta sposata con un uomo anziano, costretta a mendicare per strada perché fa più tenerezza degli altri. «Si tratta di una minorenne che i servizi sociali del Comune stanno cercando, fra mille difficoltà, di salvare, per garantire a lei e al figlio che porta in grembo un futuro migliore» dice il primo cittadino che poi aggiunge: «La sua vicenda umana ci costringe a riflettere sul senso della solidarietà e sulle nostre azioni: chi intasca davvero l'elemosina data per strada, magari a un minore che la chiede mostrando menomazioni? Cedere qualche spicciolo ai poveri sotto i portici o nelle piazze serve a migliorare la loro condizione di vita o a prolungare il loro stato di schiavitù, a vantaggio di qualche sfruttatore senza scrupoli?» si chiede Bitonci. «Come amministratore voglio aiutare le persone in difficoltà e non mi nascondo - aggiunge il sindaco -. Per questo chiedo ai padovani, anche alla luce di quanto ha raccontato ai nostri operatori questa bambina romena, di non dare elemosina per strada. Meglio affidarsi alla Diocesi, alle parrocchie, ad associazioni riconosciute o enti benefici, che in città non mancano. La risposta a chi incontriamo per strada deve essere diversa». «Dobbiamo parlargli, dobbiamo capire se si tratta di uno sfruttatore o di una vittima e, nel secondo caso, coinvolgerlo e aiutarlo sul serio, senza pulirci la coscienza con una monetina - conclude - Lo ribadisco con forza: dare soldi ai mendicanti sulla strada è sbagliato. La solidarietà si esercita in altre forme: chi dà soldi a minori e menomati non fa altro che incentivare il loro sfruttamento». Insomma dal sindaco arriva un segnale forte e chiaro: anche la solidarietà deve essere esercitata all'interno di una cornice di legalità. Un concetto che Bitonci ha espresso anche un paio di settimane fa in occasione della sua visita a sorpresa alle cucine popolari di via Tommaseo. In quell'occasione infatti ha ribadito la necessità di distinguere tra i veri bisognosi e chi, come molti spacciatori, aprofitta del servizio gestito da suor Lia per poter avere un pasto caldo a costo (quasi) zero.
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Il Gazzettino