Non c'è un identikit ma presto potrebbe esserci una foto. I carabinieri sono

Non c'è un identikit ma presto potrebbe esserci una foto. I carabinieri sono
Non c'è un identikit ma presto potrebbe esserci una foto. I carabinieri sono al lavoro in queste ore per tentare di individuare una telecamera che abbia ripreso in faccia il...

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Non c'è un identikit ma presto potrebbe esserci una foto. I carabinieri sono al lavoro in queste ore per tentare di individuare una telecamera che abbia ripreso in faccia il bandito che giovedì pomeriggio, a Signoressa di Trevignano, ha travolto l'appuntato 32enne Alberto Maso. Fare in fretta è indispensabile per evitare che il ladro possa continuare a scorrazzare indisturbato.

Fortunatamente le condizioni del carabiniere migliorano, ha avuto una prognosi di 15 giorni salvo complicazioni, ma dovrà eseguire altri esami per capire le conseguenze dell'impatto sul suo ginocchio. Agli uomini del maggiore Sabatino Piscitello, che fin dai primi istanti hanno messo in atto una vera e propria caccia all'uomo, spetta ora il compito non facile di risalire al conducente dell'auto. L'Opel Meriva, prima lanciata a tutta velocità contro il militare poi, in fuga lungo la Feltrina è stata trovata a Castagnole di Paese in una zona non troppo isolata. Un'area non presidiata dalle telecamere e in cui comunque nessuno avrebbe notato l'uomo scendere dal mezzo. Circostanze ritenute importanti per i carabinieri perché potrebbero indicare che il bandito conosce bene la zona e quindi non abita troppo distante ma chiaramente potrebbe anche trattarsi di una semplice coincidenza. Per questa ragione i carabinieri sono costretti ad un indagine serrata. In procura è arrivata la segnalazione su quanto accaduto all'incrocio tra la Feltrina e via Risorgimento, a Signoressa. Nelle prossime ore spetterà al magistrato di turno, Francesca Torri, formulare un'ipotesi di reato. I militari intanto hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dislocate lungo il tragitto compiuto dal bandito nella fuga verso castagnole di Paese. Sulla monovolume, che dopo il ritrovamento da parte della polizia, è stata portata in caserma a Montebelluna sono in corso i rilievi tecnici del reparto scientifico di Treviso. L'obiettivo è chiaramente quello di individuare una traccia che permetta di risalire al bandito. Rimane anche da capire dove sia stata impiegata negli ultimi mesi quell'automobile. Il furto risale allo scorso dicembre quando è stata sottratta ad un 77 enne di Romano d'Ezzelino, in provincia di Vicenza. Un lungo lasso di tempo. Per questa ragione anche le segnalazioni giunte alle forze di polizia, relative ad una monovolume vista allontanarsi dai luoghi in cui è avvenuto qualche reato, saranno vagliate con attenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino