«Non c'è un'emergenza profughi»

«Non c'è un'emergenza profughi»
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I MIGRANTI
UDINE I numeri sono lontani da quelli dell'emergenza di un paio di anni fa, quando gli arrivi di migranti a Udine provenienti dalla rotta balcanica e dall'Austria erano all'ordine del giorno, con le presenze di richiedenti asilo nelle strutture di accoglienza della città ben al di sopra della capienza. Ma la ripresa della rotta balcanica, con i nuovi arrivi registrati in città da fine luglio, una decina al giorno anche se non proprio quotidianamente, che hanno riportato le presenze alla Cavarzerani sopra il limite di capienza (427 gli ospiti registrati nell'ultimo controllo eseguito da parte della Polizia la settimana scorsa), hanno fatto rialzare la soglia dell'attenzione sul fenomeno. Una situazione costantemente monitorata e controllata dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine. Una sua fotografia è stata scattata anche ieri in un incontro informale convocato dal prefetto Angelo Ciuni con i rappresentanti delle forze dell'ordine proprio per avere notizie sul fenomeno e fare una riflessione. Solo il giorno precedente il prefetto aveva incontrato anche l'assessore regionale con delega all'immigrazione Pierpaolo Roberti in un vertice proprio per parlare dei continui arrivi di richiedenti asilo nel capoluogo friulano. «Si tende molto a usare il termine emergenza, ma non c'è una emergenza»,ha chiarito il Prefetto Ciuni, spiegando come «da previdenti, con Regione e Comune stiamo ponendo profonda attenzione alla situazione. Il monitoraggio è continuo e questo consente di innescare un fenomeno virtuoso». In questo momento gli arrivi, pochi al giorno, provengono per lo più dalla rotta balcanica, ovvero dai confini regionali con la Slovenia. «Ci risulta che Slovenia e Croazia stiano facendo un grande sforzo per arginare il fenomeno». Mentre i flussi dall'Austria, con la fascia confinaria monitorata in entrambe le direzioni grazie anche alle pattuglie miste, sono minimi. Il futuro è molto imprevedibile - ha aggiunto -. Il fenomeno è molto complesso da identificare, i fattori che lo determinano possono essere i più svariati». Proprio per cercare di comprenderlo a fondo, il prefetto ha avviato questa raccolta di dati con le forze dell'ordine per arrivare poi a confrontarsi qualora ne emergano di significativi, anche al di là degli incontri ordinari che avvengono periodicamente con i comitati in Prefettura. Le questioni da trattare in questo periodo in tema di migranti, tra cui la gestione della Cavarzerani e il futuro dei progetti di accoglienza del Comune, sono diverse. «Cercheremo di affrontarle per il bene migliore del territorio che è la cosa che più conta - ha concluso il Prefetto -. È fondamentale mantenere la pace sociale».

Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino