A Bassano sta facendo discutere la recente istituzione, da parte del governo della Regione, della «Festa della famiglia naturale». Sulla questione scendono in campo i...
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La delibera veneta, approvata di recente, verrà trasmessa a tutti i dirigenti scolastici e agli enti locali della regione, invitando i diretti interessati a celebrare la giornata coinvolgendo studenti e genitori. «In virtù del ruolo istituzionale che i cittadini ci hanno affidato eleggendoci in consiglio, condanniamo con forza e determinazione l'istituzione di una ricorrenza che riteniamo profondamente pericolosa per il messaggio di esclusione ed intolleranza di cui si fa portatrice - spiegano i tre amministratori - Soprattutto perchè sono gli studenti i principali destinatari dell'iniziativa in questione. La scuola rappresenta il luogo dell'educazione civile e sociale per eccellenza e non possiamo accettare che all'interno di questo ambiente venga veicolato un messaggio a senso unico come quello trasmesso dalla delibera regionale».
In sostanza, i consiglieri bocciano la decisione della Giunta veneta perchè ritengono vada nella direzione di «favorire la discriminazione e l'esclusione di chi non rientra all'interno di canoni ritenuti indiscutibili; la società che abbiamo in mente è per tutti, dove ogni forma di amore trova piena cittadinanza».
«La Regione è un'istituzione importante e con questa delibera si fa promotrice di un messaggio pericoloso, soprattutto per le giovani generazioni - chiariscono - Ma siamo anche convinti che non esistano orientamenti sessuali più naturali di altri, o forme di amore ed affetto più «giuste» di altre».
«Per queste ragioni, invitiamo i dirigenti scolastici di Bassano a non aderire ad un'iniziativa contraria ai principi di eguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana ed estendiamo l'invito ad unirsi alla nostra presa di posizione ai rappresentanti politici di ogni schieramento del territorio - dichiarano - Proponiamo, infine, alla Regione di abbandonare questo tipo di atteggiamento e di promuovere, invece, progetti e azioni concreti finalizzati a combattere ogni forma di discriminazione, nelle scuole e tra i giovani in primo luogo, ma anche nei confronti della cittadinanza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino