«Non accetto alcun ricatto»

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Marco Trombini mina la sicurezza di Pd, Ndc e Psi sulla questione Consvipo. Dopo l'errore nell'invio della mail per posta...

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Marco Trombini mina la sicurezza di Pd, Ndc e Psi sulla questione Consvipo.

Dopo l'errore nell'invio della mail per posta certificata, il presidente uscente, Angelo Zanellato, statuto alla mano, si è riaffidato l'incarico, ponendo al suo fianco nel Cda Fiorella Cappato e Franco Trambaioli.
«Questa sì che è arroganza, non quella della quale mi si accusa» sbotta il neo presidente di Palazzo Celio, il quale, sull'assemblea dei soci di oggi, può contare su quasi il 70 per cento delle quote, ovvero più dei due terzi che servono per sfiduciare Zanellato e riaprire le candidature per una nuova nomina da parte dell'assemblea.
«Domani chiederemo le dimissioni immediate - spiega il presidente della Provincia - ma sappiamo che non le daranno. Va anche detto che se proprio vogliamo attenerci ai regolamenti, Cappato è incompatibile visto che fino a tre mesi fa era consigliere provinciale».
Trombini, poi, rimanda al mittente tutte le accuse che ieri gli sono state lanciate dal segretario provinciale del Pd Julik Zanellato, dal pari ruolo del Psi Gianmario Scaramuzza e dal capogruppo del centrosinistra a Palazzo Celio Vinicio Piasentini: «Mi accusano di non collaborare con la maggioranza, visto che io sono un presidente di minoranza. Mi pare sia l'opposto. La mia disponibilità è sotto gli occhi di tutti, a partire dalla questione della centrale a biomasse per la quale ho ricevuto proprio Piasentini e la delegazione dei manifestanti. La minaccia di non farmi passare il bilancio che, per continuità, voglio riaffidare a Giorgio Grassia, me l'avevano fatta ancora prima che inviassi i nominativi sabato sera. Se vogliono che si vada tutti a casa, si prendano le loro responsabilità».

Trombini continua a replicare accusa per accusa: «Dovrebbero aver ben capito che non mi nascondo dietro le gonne di nessuno (chiaro riferimento all'assessore Isi Coppola, ndr). I nomi che avevo scelto sono figure di alto profilo. Per decenza, non racconto i dettagli bassamente squalificanti della trattativa propostami. Vogliono spartirsi le poltrone? Bene, ma lo si faccia in base alle competenze».
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Il Gazzettino