Non è stato aperto il processo al falso dentista Paolo Noventa e ai suoi

Non è stato aperto il processo al falso dentista Paolo Noventa e ai suoi
Non è stato aperto il processo al falso dentista Paolo Noventa e ai suoi familiari. Dopo aver acquisito il parere favorevole del pm Benedetto Roberti, il giudice Nicoletta De...

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Non è stato aperto il processo al falso dentista Paolo Noventa e ai suoi familiari. Dopo aver acquisito il parere favorevole del pm Benedetto Roberti, il giudice Nicoletta De Nardus ha disposto un lungo rinvio, sulla base dell'istanza presentata dall'avvocato Gian Mario Balduin dopo la scomparsa di Isabella Noventa, la segretaria di cui si sono perse le tracce dal 15 gennaio. Il processo è stato aggiornato al 16 giugno senza la costituzione delle parti e neppure la presentazione delle liste testimoniali. Non hanno quindi potuto depositare le rispettive costituzioni di parte civile nè l'Ordine dei Medici di Padova né il medico di cui Paolo Noventa avrebbe indebitamente utilizzato i timbri e il ricettario sequestrati dai carabinieri del Nas nel laboratorio odontoiatrico abusivo di via Panà 56/b, a Noventa. Oltre al falso dentista e alla sorella scomparsa, vi sono sul banco degli imputati Anastasia Noventa, 26enne figlia di Paolo, e Luigi Filippi, 72 anni, di Massanzago, titolare dell'immobile in cui è stato scoperto lo studio abusivo. I quattro sono accusati di abuso della professione di odontoiatra, falsità materiale, sostituzione di persona e interruzione di servizio di pubblica utilità. In particolare Isabella e Anastasia Noventa avrebbero trovato al falso dentista una rimessa ad Albignasego utilizzata gratuitamente come studio odontoiatrico abusivo. La sorella scomparsa avrebbe poi rimediato abitazioni poi trasformate in ambulatori a Casalserugo, Ponte San Nicolò e Noventa Padovana. Il tutto tra il settembre del 2012 e il maggio del 2015. Ciascun studio dentistico non era mai stato autorizzato dai sindaci dei vari paesi. In un caso, l'otto novembre 2014, l'ambulatorio abusivo di Noventa era stato scoperto da un inviato della trasmissione "Le Iene", che si era volutamente fatto estrarre un dente per dimostrare come Noventa operasse nell'assoluta illegalità.
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Il Gazzettino