«Noi siamo in regola e paghiamo le tasse» E a Rialto lo striscione: «No grandi ladri»

«Noi siamo in regola e paghiamo le tasse» E a Rialto lo striscione: «No grandi ladri»
«Rialto si decoro, no morte» e «No alla città museo». I commercianti hanno urlato la loro rabbia e la paura di essere spazzati via da Venezia con i cartelli e gli striscioni...

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«Rialto si decoro, no morte» e «No alla città museo». I commercianti hanno urlato la loro rabbia e la paura di essere spazzati via da Venezia con i cartelli e gli striscioni per le calli e le vie del centro storico ma anche trasportando la bara (simbolo del commercio cittadino) e sventolando le bandiere con il gonfalone.

Uno striscione bianco con la scritta in azzurro: «No grandi ladri» è arrivato fin sopra al ponte di Rialto anche se la manifestazione non aveva l'autorizzazione per passare da quella parte. Tanti sono stati i messaggi sfilati ieri mattina, tutti diversi e tenuti in alto dalle mani degli esercenti per essere rivolti all'amministrazione comunale e alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e laguna. Tra i più significativi: «Non siamo abusivi, paghiamo le tasse», «Vogliamo solo lavorare», «Lavoro, famiglia, dignità», «Per voi è decoro, per noi è lavoro!!». E ancora: «Ci state togliendo il futuro», «Commercianti lavoratori a tempo pieno», «Uccidete mercato, storia e famiglie», «Giù le mani dalla Ruga dei Oresi», «Aprite gli occhi, l'abusivismo non siamo noi!», «Il turismo deve essere una risorsa per Venezia». Ad accompagnare striscioni e cartelli il rumore di trombette e gli slogan cantanti, come «Nuova giunta» (ma c'era anche il cartello "Rinvio a nuova Giunta"), «Il mercato non si tocca», «Noi Venezia non la molliamo», «Zappalorto stiamo arrivando» e davanti alla sede del municipio: «Vieni giù, Zappalorto vieni giù».
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Il Gazzettino