«Noi del reparto mobile in difficoltà: tamponi nelle sedi»

«Noi del reparto mobile in difficoltà: tamponi nelle sedi»
IL CONVEGNOPADOVA Sono circa 60 i poliziotti del II reparto mobile senza Green pass, su un totale di 450. Un dato che apparentemente sembra trascurabile, ma che in realtà crea...

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IL CONVEGNO
PADOVA Sono circa 60 i poliziotti del II reparto mobile senza Green pass, su un totale di 450. Un dato che apparentemente sembra trascurabile, ma che in realtà crea tutta una serie di difficoltà nell'organizzazione dei servizi, molti dei quali si tengono fuori Padova. Il problema è stato preso in considerazione al convegno di ieri mattina proprio nella sede del secondo reparto mobile in via Acquapendente, dal titolo Emergenza Covid-19 tra futuro e presente. La tutela e la sicurezza degli operatori di polizia. Tra i relatori c'erano il direttore della Microbiologia dell'ospedale di Padova Andrea Crisanti, lo speaker Giuseppe Cruciani, il coordinatore nazionale dirigenti e direttivi di Fsp, il direttore di sanità per la polizia Fabrizio Ciprani e il segretario generale di Fsp Walter Mazzetti, che hanno risposto alle domande del segretario provinciale Fsp Luca Capalbo. Il problema non è tanto la scelta di quella sessantina di poliziotti, spiega Capalbo, «piuttosto la difficoltà nel garantire i servizi dice Il reparto mobile fa servizi anche fuori da Padova, ci muoviamo, andiamo per esempio a Trieste. Si resta fuori per giorni e il tampone per il Green pass ad un certo punto scade. I colleghi si trovano in difficoltà nel farlo quando sono fuori e si creano dei problemi di organizzazione, per questo chiediamo di poter effettuare i tamponi nelle nostre sedi. In questo modo i problemi si risolverebbero».

I poliziotti del reparto mobile sono sempre in prima linea nelle manifestazioni. E lo sono sempre stati, come ha sottolineato Mazzetti: «Siamo in prima linea dall'inizio ma siamo anche cittadini quindi vediamo la pandemia da una doppia veste afferma Con questo convegno abbiamo voluto far dialogare le anime che ci sono sia nella società sia nella nostra amministrazione, e magari chiarire qualche punto. Noi non rischiamo il contagio solo alle manifestazioni, pensiamo anche agli sbarchi di migranti. Sono 12 mila le manifestazioni di ogni genere che seguiamo in Italia. Siamo esposti al rischio più di altre categoria».

In polizia circa l'80% è vaccinato, senza contare coloro che hanno contratto il virus e poi sono guariti. Certo non è facile, ha ammesso il questore Antonio Sbordone, gestire situazioni anche molto complicate come quelle che ogni settimana impegnano la celere. «Non nascondo un senso di turbamento per certe questioni complicate. Gestire una protesta che a tratti può essere poco comprensibile può provocare irritazione ma noi non dobbiamo irritarci, dobbiamo mantenere l'equilibrio».
SI.Mo.
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Il Gazzettino