«No alla spartizione del Forte»

«No alla spartizione del Forte»
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Nessuno dei candidati alle Primarie e alla poltrona di sindaco li ha interpellati o ha chiesto loro un parere. Eppure da anni sono parte attiva del recupero e del rilancio di Forte Marghera e anche di altri campi trincerati della città. E adesso, vista l'esclusione a priori delle loro associazioni no profit, hanno deciso di alzare la voce. In primis con il commissario Zappalorto e poi anche con il ministero dell'Interno e con lo stesso ministro Alfano al quale hanno inviato una diffida da notificare allo stesso Zappalorto perché non prenda alcuna decisione in merito al futuro di Forte Marghera prima delle elezioni.

«La nostra non è un'azione con una connotazione politica - spiega Andrea Grigoletto, uno dei rappresentanti del Gruppo di lavoro per Forte Marghera Stella d'acqua - ma siamo arrivati al punto di dire "basta" quando ci siamo resi conto che in questa campagna elettorale non si è pensato minimamente a discutere il futuro della gestione e del rilancio di Forte Marghera. Anzi, soprattutto Pd e Rifondazione, hanno fatto accordi e si sono spartiti la gestione della struttura con la complicità del commissario». Punto dolente per Grigoletto l'assegnazione della gestione delle attività di ristoro all'interno del Forte.
«È stata pubblicata proprio ieri nell'albo pretorio la delibera che affida a Controvento tutto ciò che riguarda l'attività di ristorazione del Forte e non è stata indetta alcuna gara come prevede la legge Ue sui principi di trasparenza. Noi abbiamo sempre pensato alla Mestre del futuro mentre loro si spartiscono i beni pubblici». E non è tutto. «Qualcuno ha ben pensato di dare anche una pennellata di cultura al Forte e ha chiamato la direzione del teatro La Fenice che avrà a disposizione degli spazi nel Forte salvo, però, usarli come deposito per le scenografie». Le associazioni, circa 25, ora si aspettano un dietro front del commissario. In caso contrario sono pronti ad azioni di protesta clamorose.
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Il Gazzettino