No al ricorso, il Cayo resta chiuso

No al ricorso, il Cayo resta chiuso
CHIOGGIAIl Tar ha detto no alla richiesta del Cayo Blanco di riprendere la propria attività prima di Ferragosto. Il ricorso era stato presentato dal gestore, Fabio Damian,...

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CHIOGGIA
Il Tar ha detto no alla richiesta del Cayo Blanco di riprendere la propria attività prima di Ferragosto. Il ricorso era stato presentato dal gestore, Fabio Damian, all'indomani dell'ordinanza del Questore di Venezia, dell'8 agosto, che disponeva la sospensione dell'attività di pubblica somministrazione e di spettacolo (ma non quella di balneazione) per 15 giorni, ovvero fino al 22.

IL RICORSO
Nel suo ricorso Damian contestava il provvedimento e ne chiedeva, come è di rito, «l'annullamento previa sospensione» per evitare «danni gravi e irreparabili» alla sua attività economica. Il Tar ieri, ha rigettato la sospensiva e ha fissato l'udienza di merito per il prossimo 11 settembre. Nel dispositivo il tribunale amministrativo sottolinea la natura «non sanzionatoria» ma «cautelare e preventiva» del provvedimento del Questore. Insomma, esso serve a evitare il ripetersi di fatti negativi come quelli documentati da polizia e carabinieri e, in particolare, il Tar punta il dito contro gli episodi del 3 agosto e del 21 luglio.
DUE EPISODI
Nel primo «l'entità delle lesioni riportate dall'avventore (frattura della mandibola e del perone, ndr)» sarebbe «sintomatica di un modus operandi non conforme alle esigenze dei cittadini». E poco importa, sottintende il dispositivo, che la persona in questione sia poi risultata, come ha rivelato lo stesso Damian, un pregiudicato: nessuno può essere picchiato arbitrariamente e un modus operandi «non conforme» può finire per coinvolgere chiunque, anche chi non c'entra nulla con eventuali disordini.
L'EPISODIO DI RAZZISMO
Quanto all'episodio del 21 luglio - quello che ha scosso di più l'opinione pubblica - e cioé il divieto di ingresso a un ragazzo di colore, con la motivazione «perché sei africano», il Tar evidenzia che la risonanza di quei fatti «a prescindere dalla effettività o meno di volontarie pratiche di discriminazione razziale, può oggettivamente essere fonte di provocazione e/o turbative dell'ordine pubblico in occasione dell'attività dell'esercizio». Non manca neppure una considerazione sugli episodi precedenti segnalati dalle forze dell'ordine, e che Damian aveva indicato come, in parte, avvenuti fuori dal locale e fuori dagli orari di apertura.
«I fatti più risalenti afferma il Tar vengono richiamati solo per completezza a significare che trattasi di esercizio attenzionato da oltre un anno per episodi di incerta interpretazione sotto il profilo della pericolosità, di cui i due avvenimenti più recenti sono, invece, con maggiore chiarezza, sintomatici».
DANNO ECONOMICO

Infine, sul presunto danno economico, dice il tribunale, «in ricorso non sono documentate né la programmazione degli eventi, né la presumibile perdita conseguente alla loro cancellazione». Dunque, non esistendo i presupposti di «gravità e urgenza», tutto è stato rinviato a settembre.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino