Lo stand per promuovere le produzioni agroalimentari tipiche, il km zero, la tutela del made in Italy a fianco dei loghi del colosso mondiale degli ogm? Intollerabile. Così,...
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Un addio non destinato certo a passare sottotraccia. Perchè alla vigilia della millenaria rassegna: quella che in programma dal 10 al 12 dicembre prossimo è la 1356 edizione di un appuntamento clou per tutto il settore primario trevigiano e veneto, accogliendo ogni anno migliaia di addetti ai lavori ma anche visitatori. E perchè la Coldiretti, oltre ad essere la maggiore associazione di categoria degli imprenditori agricoli, era presente in Fiera da almeno vent'anni.
A scatenare le ire dei vertici dell'organizzazione di categoria è un convegno, in programma lunedì 12, intitolato Agricoltura di precisione con dekalb: i benefici nella produzione di granella e di insilato, curato proprio dalla multinazionale americana della biotecnologie e delle sementi (nel 2015 ha fatturato oltre 15 miliardi di dollari).
Coldiretti avrebbe dovuto presentare, in particolare, il suo progetto Campagna Amica: «Per noi significa un patto con i consumatori all'insegna dei prodotti del nostro territorio, con un'origine certa e garantita, che nella biodiversità trovano la loro ragione d'essere - sottolinea il presidente provinciale Walter Feltrin - quindi il nostro progetto non può convivere con uno dei simboli dell'ogm. È una questione di coerenza, ma non solo». Tanto che l'associazione sollecita i responsabili della fiera a eliminare dal calendario l'evento in questione e arriva a chiedere le dimissioni del presidente.
Gli organizzatori della manifestazione trevigiana, però, respingono l'accusa di sostenitori delle manipolazioni genetiche. «Siamo i primi guardiani del territorio non devono certo insegnarci da fuori», ribadisce Domenico Dal Bo', numero uno dell'ente fiera, sottolineando come con la Monsanto viga un preciso accordo che vieta di portare prodotti geneticamente modificati nell'esposizione e come il convegno incriminato verta su tutt'altro tema: nuove tecniche di semina del mais e un nuovo software, messo a punto dall'azienda, per ridurre gli sprechi nell'irrigazione.
«Da sempre operiamo nella direzione della tutela e della promozione dei prodotti locali rincara il sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szumski -. Di certo non mettiamo embarghi. Come non mi risulta ne metta Coldiretti nei confronti dei suoi associati che utilizzano prodotti ogm».
La polemica, anche senza ingegneria genetica, cresce a vista d'occhio.
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Il Gazzettino