ROMA - La mobilità obbligatoria non scatterà per i dipendenti pubblici che siano mamme o papà con bimbi sotto i tre anni, né per i genitori con figli disabili. Il...
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Il lavoro parlamentare ha portato a smussare alcuni punti, che avevano suscitato forti preoccupazioni tra le organizzazioni dei lavoratori pubblici. Restano però ancora da affrontare temi caldi, in primis il taglio dei diritti camerali, per il quale sembra farsi strada la proposta di spalmare in tre anni la riduzione, passando da un dimezzamento secco a una riduzione del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 per arrivare a una contrazione del 50% nel 2017. La diluizione però non preclude dall'obiettivo ultimo, ovvero l'eliminazione del pagamento dovuto dalle imprese alle camere di commercio. Dovrebbe invece essere confermata senza cambiamenti rilevanti, la sforbiciata su permessi, distacchi e aspettative sindacali.
Intanto al Senato è stato presentato il disegno di legge delega sulla riforma della Pa, che tra l'altro prevede l'eliminazione dei diritti camerali. Sempre nel provvedimento viene stabilita la realizzazione di un Ufficio unico del Governo sul territorio, la trasmissione dei documenti via web, la riforma della dirigenza e il rafforzamento del ruolo di palazzo Chigi nel coordinamento delle attività. Il provvedimento però resterà in stand by fino alla ripersa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino