Nevegal: stagione negativa

Nevegal: stagione negativa
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Poca neve, la stagione galleggia. Ma sotto il segno meno. Mentre gennaio va in archivio, il Nevegal comincia a tirare le prime somme dell'inverno 2014-2015. E non può non pensare in negativo. Perché dicembre e buona parte delle vacanze di Natale sono andati persi. Perché la neve naturale è mancata. E soprattutto perché l'apertura della sola parte bassa del comprensorio ha impedito di ammortizzare i costi dell'innevamento artificiale con un maggiore flusso di sciatori. L'apertura a metà, insomma, non permette grandi sorrisi. Neppure se la Coca Alta ha aperto i battenti da una decina di giorni. Neppure se le sciate in notturna hanno richiamato diversi aficionados. «La risposta degli sciatori c'è stata - conferma Piero Casagrande, direttore di Alpe del Nevegal srl -. Soprattutto nei fine settimana, quando le piste sono state davvero riempite. A gennaio le temperature e il meteo sono stati favorevoli. Ma non basta: portiamo a casa un risultato che non ci soddisfa». (((tormend))) L'indiziata numero uno è sempre lei: la neve. O meglio, l'assenza di neve naturale. Perché un conto è avere la materia prima che scende dal cielo. Un altro è produrla, con tutti i costi annessi e connessi. «Al tempo non si comanda, purtroppo - continua Casagrande -. La mancanza di neve naturale ci ha impedito di aprire tutta la parte alta del comprensorio, Coca Alta a parte. Ora speriamo che la perturbazione prevista per la prossima settimana (le previsioni meteo darebbero neve abbastanza abbondante da mercoledì a venerdì, ndr) arrivi per davvero. E ci aiuti almeno per la seconda parte della stagione». Il meteo inclemente aveva distrutto la scorsa stagione invernale. E anche l'estate scorsa non era stata certo buona. Un motivo in più per mollare? «Le riflessioni si fanno alla fine - afferma Casagrande -. Noi andiamo avanti. Certo, per investire, servirebbero stagioni positive».
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Il Gazzettino