«Nevegal, a 3 anni da Vaia schianti ancora qui»

«Nevegal, a 3 anni da Vaia schianti ancora qui»
IL CASOBELLUNO Con l'estate alle porte il Nevegàl è pronto a dare il meglio di sé, nonostante molti schianti siano ancora a terra e benché i mezzi pesanti utilizzati dalle...

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IL CASO
BELLUNO Con l'estate alle porte il Nevegàl è pronto a dare il meglio di sé, nonostante molti schianti siano ancora a terra e benché i mezzi pesanti utilizzati dalle ditte di esbosco abbiamo danneggiato su più punti il suolo. L'Asd Nevegallika proporrà molte novità, all'insegna del turismo sostenibili e lento. «Siamo già a metà giugno e nei fine settimana di bel tempo il Colle è mèta ambita non solo dai locali, ma anche da chi abita nel basso Veneto, trevigiani e veneziani», spiegano dall'associazione, che non nasconde il suo rammarico su come si presentino parte delle aree che attraversano la settantina di tracciati presenti sul Nevegàl.

GLI SCHIANTI
«Da Pascolet a Sambuga è un disastro afferma Paolo Garaboni, il coordinatore di Nevegallika e suo fondatore -. Sono passati tre anni dalla furia di Vaia, se prima si contavano i danni della tempesta oggi sono visibili quelli dei mezzi delle imprese che, su alcuni posti, si accaniscono a portare mezzi eccessivamente pesanti che creano solchi tali da compromettere la biodiversità della zona». In particolare, in queste settimane, sotto la lente di ingrandimento c'è Costa Legner, la località che da La Grava porta verso le Ronce, per capirsi. Anche la strada comunale, oggi come oggi, versa in condizioni peggiorative rispetto a solo pochi mesi fa. «Una via d'accesso che è fondamentale per coloro che vi abitano fa notare Garaboni , i camion a carico strapieno la stanno riducendo allo stremo e poi il Comune accetta un onere che non è suo. Se la mia azienda, mentre lavora, crea dei danni, è tenuta a rimediare. Non vedo perché non si applichi la stessa regola».
I PROGETTI

Ma veniamo all'estate sul Colle, secondo le intenzioni di Nevegallika. All'Asd, con proprie maestranze, piacerebbe ripristinare i 13 chilometri de I mùr in località Col Canil. Si tratta di un confine, segnato con un muro a secco, che altro non era se non la separazione tra la proprietà delle Regole di Sopra e i privati. L'idea è quella di ripristinare il percorso adiacente a I mùr. C'è poi un'altra iniziativa che piacerà molto a locali e a villeggianti: poter vedere, attraverso circa 200 fotografie, come era abitato e qual era il paesaggio del Nevegàl dagli anni 50 per arrivare a tempi più recenti. L'esposizione fotografica, che sarà allestita su dei pannelli che rimarranno all'aperto, potrà essere visitata in concomitanza con gli eventi che, tradizionalmente, caratterizzano l'estate del Colle, come i mercatini artigianali che si svolgono da luglio a settembre. Tra le discipline più contemporanee, una è dedicata alla ginnastica dolce, rivolta a tutte le età. L'idea è creare un campo MovNat, una disciplina basata sul concetto di movimento naturale, ovvero tutta quella serie di abilità motorie che il corpo umano ha sviluppato nel suo percorso evolutivo, sfruttando il circostante che si trova in natura. In località Faverghera sarà realizzato uno spazio dedicato a questo ambizioso e innovativo progetto. Si parla anche di valorizzare la spelonca Busa dei Camp, in una località a monte di Malga Toront. C'è poi la falesia di Valbruna a Le Ronce: «L'intenzione è creare una palestra di roccia - fa notare Garaboni abbiamo già i contatti con il Soccorso alpino e il Cai per creare una palestra che sia sicura al 100%. Manca il via libera dal Comune».
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino