NETTEZZA URBANA ROVIGO «Sono a rischio l'intero sistema di gestione del

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NETTEZZA URBANAROVIGO «Sono a rischio l'intero sistema di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e il posto di lavoro di circa 300 dipendenti diretti e circa 150...

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NETTEZZA URBANA
ROVIGO «Sono a rischio l'intero sistema di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e il posto di lavoro di circa 300 dipendenti diretti e circa 150 dell'indotto», ma a rischio sono anche «le operazioni di bonifica della Taglietto 1 e la messa in sicurezza della discarica di Taglietto 0, configurando un grave problema di natura ambientale» nonché «un'emergenza gestionale con l'esaurimento della capacità di conferimento dei rifiuti urbani alla discarica di Taglietto 1, prevista per i primi mesi del 2020, e il conseguente costoso e non scontato ricorso a impianti esterni».

A indicare un futuro così nero è il vertice di Ecoambiente, la società di gestione dei rifiuti posseduta dai Comuni. «Siamo pronti a manifestazioni davanti ai due Comuni che hanno votato contro la fusione con il Consorzio Rsu e appena passate le feste perché ora la legge lo vieta, a scioperi mirati nei giorni di raccolta a Pontecchio e Salara, per far capire che un'azienda provinciale con 300 dipendenti non può essere tenuta sotto scacco da due Comuni su 50», è l'annuncio della Fiadel che si pone sulla stessa linea già annunciata dalla Fp-Cgil sul nuovo colpo di scena nell'odissea polesana delle scoasse.
LO STALLO
Anche il 2018 se ne sta andando, ma la vicenda legata alla gestione dei rifiuti resta costellata di punti interrogativi. Salara e Pontecchio hanno fatto il gran rifiuto, non approvando la delibera per lo scioglimento del Consorzio Rsu, formato da tutti i 50 Comuni, con il passaggio dei beni come discarica, separatore, piazzole, la società Polaris, nella diretta proprietà di Ecoambiente, posseduta dagli stessi Comuni. Apparentemente cambierebbe nulla, se non le quote dei singoli Comuni. Dietro ci sono questioni tecniche complesse, cavilli, perizie, contratti di dipendenti, grandi opere e grandi costi. Aspetti sui quali da anni la politica provinciale si scontra, in modo pressoché incomprensibile ai cittadini per i quali restano rilevanti le questioni relative alla discarica di Villadose e quella del «quanto pago?».
L'ATTACCO
Il consiglio di Ecoambiente, rompendo la scelta del silenzio diplomatico, punta il dito senza mezzi termini sui due sindaci. «La decisione di Pontecchio e Salara di non valutare, nei rispettivi consigli, gli atti del conferimento, di fatto blocca la possibilità da parte del Consiglio di bacino di rinnovare l'affidamento del ciclo integrato dei rifiuti a Ecoambiente, ponendo una pesante ipoteca sul futuro dell'azienda. Contestualmente l'inerzia di questi due Comuni espone il patrimonio aziendale ed economico di tutti i Comuni a consistenti perdite, la cui responsabilità non può che ricadere sull'assenza di determinazioni di Pontecchio Polesine e Salara, che rappresentano nella futura società lo 0,75% delle quote. Non hanno ancora deliberato adducendo motivazioni procedurali e interpretative su dettagli che sono stati pienamente chiariti dal Consorzio Rsu, supportato in ciò da pareri di tecnici del diritto societario, amministrativo e giuslavorativo, esperti del settore».
SINDACATO

Sulla stessa linea Michele Zanirato, segretario Fiadel: «Questo vuol dire mettere in pericolo il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti su tutta la provincia. Infatti Ecoambiente avrebbe in house il servizio fino al 2020, ma se tutti i Comuni firmassero il conferimento dei beni consortili a Ecoambiente, l'house andrebbe almeno fino al 2030. Per questi motivi, come Fiadel crediamo che ciò che stanno facendo i Comuni di Salara e Pontecchio possa mettere anche a rischio i dipendenti di Ecoambiente».
Francesco Campi
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Il Gazzettino