Nessun pagamento Tasi per chi vive "in affitto"

Nessun pagamento Tasi per chi vive "in affitto"
(ab) La Tasi, l'imposta sui servizi indivisibili (prima rata da pagare entro il prossimo 16 ottobre), oltre a prevedere un esborso considerevole (per gli immobili diversi...

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(ab) La Tasi, l'imposta sui servizi indivisibili (prima rata da pagare entro il prossimo 16 ottobre), oltre a prevedere un esborso considerevole (per gli immobili diversi dall'abitazione principale le aliquote di Imu+Tasi sono previste fino ad un massimo dell'11,4 per mille, ovvero 10,6 per mille comprensivo di Tasi e Imu più l'0,8 di maggiorazione comunale), implica anche qualche pasticcio. Come quello riguardante gli immobili affittati a terzi.

Premessa doverosa. Il presupposto della Tasi è il "possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, compresa l'abitazione principale, e di aree edificabili". Per il 2014, la legge prevede che la Tasi debba essere pagata dai proprietari o titolari di "diritto reale", nonché dai detentori sulle abitazioni principali e le altre tipologie. Quando però l'unità immobiliare è occupata da un soggetto diverso dal possessore (è il caso ad esempio dei conduttori di immobili locati), il regolamento comunale Tasi prevederebbe anche una quota del tributo a carico dei detentori (dal 10% al 30%).
Fin qui il dispositivo di legge. Per il Comune di Padova, tuttavia, l'aliquota Tasi deliberata per gli immobili diversi dall'abitazione principale (che pagano già l'Imu) è pari a zero. Pertanto, salvo casi particolari (come gli alloggi sociali o gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa), i detentori sono esclusi dal pagamento della Tasi per il 2014.
Tutto bene. Il Comune di Padova ha deciso, di fatto, di far parte della pattuglia dei "Comuni contro" (insieme, ad esempio, a Rovigo, Gorizia, Bari, Lucca e molti altri) che, rifiutando di far pagare la Tasi agli inquilini, ha deliberato l'aliquota zero a loro carico.
A questo punto, sembrerebbe sorgere un problema: i padovani proprietari di immobili locati devono allora pagare tutta la tassa, oppure sono tenuti al versamento solo della quota che sarebbe stata di loro pertinenza, cioè tra il 70 e il 90%? Secondo l'associazione dei geometri fiscalisti Agefis sembrerebbe buona la seconda ipotesi «non essendoci un principio di solidarietà da parte del proprietario». Una quesrtione, però, puramente teorica, valida magari in altri Comuni, visto che Padova, come si diceva, l'aliquota Tasi per le seconde case o comunque immobili diversi dall'abitazione principale è pari a zero.

Infine, stanno per essere recapitate a migliaia di padovani (un campione di contribuenti), una lettera informativa sulla Tasi accompagnata dai calcoli già elaborati e dal modello F24 da utilizzare per il versamento. Le lettere elaborate sulla base dei dati anagrafici e catastali. Se non si dovessere ricevere nulla, si dovrà procedere autonomamente al calcolo del dovuto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino