Nessun metal detector all'entrata E i carabinieri controllano le proteste

Nessun metal detector all'entrata E i carabinieri controllano le proteste
VOLPAGO - (pcal) Una cinquantina tra carabinieri e poliziotti, vigilantes un po' ovunque e steward ben attenti a concedere l'accesso in sala ai soli soci. Il dispositivo di...

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VOLPAGO - (pcal) Una cinquantina tra carabinieri e poliziotti, vigilantes un po' ovunque e steward ben attenti a concedere l'accesso in sala ai soli soci. Il dispositivo di sicurezza annunciato per l'assemblea più calda degli ultimi anni c'è stato e ha funzionato in modo molto discreto. Non si sono visti i tanto temuti metal detector, ma all'ingresso qualche controllo a campione è stato fatto.

Nella sala, che nel momento di massimo affollamento è arrivata a ospitare 4mila persone, si sono viste guardie private e agenti. Un po' di tensione c'è stata all'inizio, quando il presidente Francesco Favotto ha minacciato far allontanare dai carabinieri un socio vicentino particolarmente agitato, che con un fischietto contestava ogni frase del presidente e del direttore generale Vincenzo Consoli. A un certo punto, quando un gruppetto di azionisti ha alzato un po' troppo i decibel della protesta, un paio di militari si sono avvicinati per fare da schermo. A questo si deve aggiungere un vigilante comparso alla spalle del palchetto riservato agli interventi, durante gli sfoghi più accesi: presenza però durata solo qualche minuto.
«Non ci sono stati particolari problemi -ha commentato Ruggiero Capodivento, comandante provinciale dei carabinieri- C'erano quattro o cinque contestatori nelle prime file, ma erano solo persone che stavano esprimendo la loro opinione, niente di più. Non c'è stato bisogno di portare fuori nessuno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino