NERVESA La Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per Remo Sernagiotto,

NERVESA La Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per Remo Sernagiotto,
NERVESALa Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per Remo Sernagiotto, parlamentare europeo di Direzione Italia, indagato per corruzione in merito alla vicenda di Ca'...

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NERVESA
La Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per Remo Sernagiotto, parlamentare europeo di Direzione Italia, indagato per corruzione in merito alla vicenda di Ca' della Robinia, l'affare da tre milioni di euro di finanziamenti pubblici per la realizzazione di un centro per portatori di handicap diventato una birreria. Insieme a lui il sostituto procuratore della Repubblica Gabriella Cama ha chiesto di mandare a processo anche l'ex dirigente dei servizi sociali Mario Modolo, l'ex proprietario del Disco Palace Giancarlo Baldassin e Egidio Costa, il consulente finanziario della cooperativa. Escono invece da filone principale Bruna Milanese, presidente della cooperativa, i figli di questa Stefano e Selene Bailo e gli ex consiglieri della Onlus Pierino Rebellato e Roberto Ferro, tutti indagati per bancarotta fraudolenta e evasione fiscale e che hanno chiesto e ottenuto di poter patteggiare.

LA STORIA
Ca' della Robinia avrebbe dovuto diventare una fattoria didattica per persone svantaggiate ma i tre milioni di finanziamento pubblico erogati dalla Regione Veneto, che al tempo aveva come assessore al Sociale proprio Sernagiotto, sarebbe stati invece utilizzati per lo start up di una birreria, sorta a Nervesa lì dove fino a poco tempo prima c'era la famosa discoteca Disco Palace. Nove gli indagati alla Procura di Treviso, che ha ipotizzato il reato di corruzione, truffa aggravata, bancarotta fraudolenta e evasione fiscale.
I RETROSCENA
Ca' della Robinia, società dichiarata fallita nel 2016, finisce sotto la lente degli investigatori nel 2015. Nel mirino della Guardia di finanza c'è la convenzione tra la società, che secondo gli inquirenti sarebbe stata una cooperativa solo nominalmente, e la direzione del dipartimento dei servizi sociali della Regione. Il documento è stato firmato nel 2012, dopo che Ca'della Robinia è riuscita a farsi finanziare un progetto per realizzare una struttura che prevedeva un laboratorio per la produzione di formaggi, un'ippovia e un complesso che avrebbe dovuto ospitare persone genericamente definite svantaggiate. Si tratta di una vicenda che secondo le ipotesi della Procura ruota intorno alle figure di Giancarlo Baldassin, ex titolare del Disco Palace, Bruna Milanese, presidente della Ca' della Robinia cooperativa sociale e Remo Sernagiotto. Sullo sfondo, ma con un ruolo tutt'altro che marginale, il dirigente della Regione Mario Modolo, quello che avrebbe dovuto controllare la convenzione, verificando la regolarità dei requisiti e delle autorizzazioni.
I PASSAGGI

Tutti passaggi saltati, secondo il sostituto procuratore Cama. Per quanto la società della Milanese non avesse i requisiti per ottenere quei soldi, grazie a Sernagiotto e Modolo quel denaro invece arriva: grazie a una modifica alla norma regionale, che da qual momento consente di utilizzare i finanziamenti regionali per l'acquisto di immobili. Ed è con i soldi pubblici che Ca' della Robinia si compra l'ex Disco Palace da Baldassin, che però è anche è anche socio di Sernagiotto nell'immobiliare Airone Blu. Dopo la liquidazione dei tre milioni alla cooperativa, firmato da Modolo - ma senza le opportune verifiche, dice la Procura di Treviso - Baldassin stacca alcuni assegni per un totale di oltre 63mila euro che versa nelle casse dell'Airone Blu. Secondo l'ipotesi dei magistrati trevigiani sono soldi che trasudano corruzione, denaro con cui Sernagiotto si sarebbe fatto ricompensare per aver convinto la Milanese ad acquistare la proprietà di Baldassin, che al tempo sarebbe stato, si legge nelle carte della chiusura indagini, in gravi difficoltà finanziarie. Per Bruna Milanese, i figli e gli altri due ex consiglieri della onlus, l'ipotesi di reato non è quella della corruzione ma della bancarotta, a seguito del fallimento, e di una maxi evasione fiscale realizzata attraverso un gioco di scatole cinese fra società.
Denis Barea
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino