Dopo l'indagine con il georadar nell'ex camping militare di Ca' Vio e in altre zone del litorale di Cavallino, che non ha rivelato la presenza di cadaveri nel sottosuolo, è la...
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In questo procedimento figura, finora come unico indagato, il cinquantaquattrenne Nicola Alessandro, all'epoca finito nel mirino degli inquirenti in qualità di ex moroso di Rosalia Molin (una relazione finita qualche mese prima della scomparsa della ragazza) e in qualità di ultima persona che aveva incontrato a Treporti Rosalia, la zia Paola Costantini e il fratello di Rosalia, Nicola, appena sbarcati a Treporti dal battello proveniente da Burano. Nei suoi confronti non era mai stato emesso nessun provvedimento, tanto che la sua posizione risultava archiviata.
«È un atto dovuto - spiega frettolosamente il procuratore aggiunto Carlo Nordio - necessario per svolgere l'esame del Dna su alcuni campioni sotto sequestro».
Le indagini condotte nel sottosuolo del Litorale lo scorso inverno erano state giustificate da un'inchiesta contro ignoti in cui si ipotizzava la semplice scomparsa. Passare all'ipotesi più grave, richiede la possibilità che la persona sospettata - anche in senso lato - si possa difendere e possa essere quindi informata in caso di un accertamento cme quello sul dna.
«Appendiamo queste cose dai giornali - commenta l'avvocato Igor Zornetta, legale di Alessandro - perché non ci è mai stato recapitato alcun avviso. Nei prossimi giorni chiederò lumi alla Procura».
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Il Gazzettino