NEI BOSCHI BELLUNO Lupi in Valbelluna: interviene anche Dario Bond, parlamentare

NEI BOSCHI BELLUNO Lupi in Valbelluna: interviene anche Dario Bond, parlamentare
NEI BOSCHIBELLUNO Lupi in Valbelluna: interviene anche Dario Bond, parlamentare di Forza Italia: «Problema sociale non solo agricolo: intervenga il ministro Sergio Costa con un...

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NEI BOSCHI
BELLUNO Lupi in Valbelluna: interviene anche Dario Bond, parlamentare di Forza Italia: «Problema sociale non solo agricolo: intervenga il ministro Sergio Costa con un piano di gestione». Dopo una piccola tregua, il predatore è tornato in Valbelluna. L'ultimo attacco, infatti, è stato segnalato tre giorni fa a Malga Canidi, anche questa volta come quelle precedenti il veterinario della Usl Franco Corriani e la Polizia provinciale hanno confermato che si era trattato di un attacco del lupo.

LA RICHIESTA
«Il ministro Costa predisponga un piano nazionale di gestione del lupo, tarato sulle esigenze specifiche dei singoli territori. A Belluno non possiamo più andare avanti così». È la richiesta del deputato di Forza Italia Dario Bond, che sta raccogliendo segnalazioni da parte degli allevatori della montagna, ma non solo. «È necessario che tutti i parlamentari bellunesi si impegnino a sollecitare il ministro Costa. Serve una gestione specifica del lupo, con un controllo selettivo, come già succede in altri Paesi europei. In Spagna e in Francia il problema è considerato seriamente e si adottano misure anche drastiche a difesa del mondo agricolo e delle attività rurali, con abbattimenti selettivi mirati» prosegue Dario Bond. «In provincia di Belluno il problema è ormai arrivato a un punto di non ritorno: abbiamo la necessità di tenere sotto controllo l'aumento dei branchi di lupo».
I DATI

Il consigliere delegato di Palazzo Piloni, Franco De Bon, durante la presentazione del calendario venatorio ha parlato di circa otto branchi in provincia di Belluno. Bond rincara: «Tenere sotto controllo i branchi è importante anche perché abbiamo visto che l'animale si avvicina sempre di più ai centri abitati e alle case. Questo significa che ormai non è più solamente una questione che riguarda gli allevatori e il mondo agricolo, bensì un problema sociale. Il ministro Costa non vuole attivare le misure che altri Paesi hanno attivato? Benissimo, ma sappia quali possono essere le conseguenze. L'animale potrebbe anche attaccare l'uomo. Mi attivero' subito per un'interpretazione urgente. E chiedo che anche il ministro Federico D'Incà, conoscitore delle problematiche del territorio, si faccia voce attiva nell'Esecutivo».
Fe.Fa.
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Il Gazzettino