Navigazione interna, in arrivo 30 milioni

Navigazione interna, in arrivo 30 milioni
RETE NAVIGABILEROVIGO Lo sviluppo della linea di navigazione interna tra Mantova e Porto Levante, e quindi a Chioggia verso la Laguna Veneta e la linea costiera, potrà contare su...

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RETE NAVIGABILE
ROVIGO Lo sviluppo della linea di navigazione interna tra Mantova e Porto Levante, e quindi a Chioggia verso la Laguna Veneta e la linea costiera, potrà contare su investimenti di 30 milioni di euro, già previsti per interventi di adeguamento strutturali. L'ha annunciato ieri l'assessore regionale Cristiano Corazzari intervenendo all'evento Sviluppo della navigazione in acque interne, che nella sede dell'interporto di Rovigo ha invitato gli rappresentanti istituzionali e imprenditoriali locali a riflettere sui vantaggi ambientali ed economici che possono portare le vie d'acqua e la piena operatività dell'interporto di Rovigo.

Il convegno, organizzato dalle Assonautica Acque interne Veneto ed Emilia, Ferrara delegazione Lidi, Unioncamere, Assonautica italiana e dall'Interporto rodigino, è stato un'occasione per analizzare la situazione che nel 2017 ha visto completata con i lavori di potenziamento delle conche di Cavanella e Brondolo, per il collegamento diretto con Chioggia, l'idrovia che dal porto di Mantova attraversa le province di Verona e Rovigo. Dal 2008 però, fino a un catalogo 2020 per le crociere fluviali, e mentre i Comuni devono fare i conti con le poche risorse per la manutenzione degli attracchi, «nulla è cambiato per l'inclusione del Canalbianco tra le tratte turistiche di navigazione», ha evidenziato Alba Rosito, ex consigliera comunale a Rovigo e presidente di Assonautica Acque interne Veneto ed Emilia. «Non si può parlare di vie d'acqua senza parlare di turismo», infatti, aveva affermato poco prima l'assessore Corazzari, ricordando alcuni degli assi viari a cui il territorio è chiamato ad agganciarsi per trovare nuove linee di sviluppo: come la prospettiva dell'asse Brennero-Verona verso il mare, con investimenti che arriveranno anche in Polesine e il progetto di variante al Piano d'area Valli veronesi, del quale fanno parte anche i Comuni polesani con Bergantino capofila. È una variante, ha ricordato in una delle due tavole rotonde del convegno l'architetto Silvia Lizziero per il Comune di Bergantino, che permette all'Alto Polesine di essere soggetto nella programmazione e di portare al tavolo di lavoro regionale temi come la navigabilità del Po e l'intermodalità con i percorsi interni.
ITINERARI TURISTICI

Con Lizziero sono intervenuti, dopo i saluti del sindaco Edoardo Gaffeo e del presidente della Provincia Ivan Dall'Ara, i direttori dei Gal locali Stefano Fracasso e Claudia Rizzi, il presidente del Cpssae Raffaele Peretto. Come l'idrovia da Mantova a Porto Levante corre sostanzialmente parallela al Po, sono paralleli alla logistica i progetti di turismo lento come Polesine Blu and Green Tour, che valorizzano il sistema di itinerari ciclabili, fluviali e lagunari del Polesine, dove entro il 2020 partiranno interventi per il cicloturismo per oltre 9 milioni di euro. Intanto da gennaio avrà effetto la scelta di governance regionale che porterà anche le competenze sulla navigazione interna alla società in house Infrastrutture Venete srl, ottenuta da una scissione interna a Sistemi Territoriali spa, che invece continuerà a occuparsi del servizio ferroviario. Era stata invitata a partecipare al convegno anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, che ha delegato l'ex parlamentare Diego Crivellari, componente della Commissione Trasporti della Camera nella scorsa legislatura. «La governance della navigazione interna fa i conti - ha detto Crivellari - con una frammentazione di enti che impedisce di affrontare in modo unitario le questioni: per questo gli assessori regionali delegati possono fungere da cabina di regia». L'interporto di Rovigo, invece, «ha bisogno di alleanze forti, come con la Capitaneria di porto di Venezia. L'idea forse è utopica, ma si può ragionare sul creare un'area portuale tra Venezia, il Delta e Mantova».
Nicola Astolfi
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Il Gazzettino