Musica e poesie al parco per Federico

Musica e poesie al parco per Federico
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L'ADDIO
MESTRE Le note di Ludovico Einaudi hanno accompagnato l'avvio di una sentita e originale commemorazione civile alla quale ieri pomeriggio al pattinodromo del parco della Bissuola di Mestre oltre 200 tra amici, parenti e colleghi di lavoro hanno preso parte per ricordare Federico Lugato, lo sfortunato 39enne morto lo scorso 26 agosto a seguito di una caduta da una roccia dolomitica avventa durante un'escursione in località Monte San Sebastiano, nel bellunese, e il cui corpo senza vita è stato ritrovato solo il 13 settembre dopo una ricerca che ha coinvolto decine di uomini, tra cui diversi amici della vittima e tre unità cinofile della squadra del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Auronzo di Cadore.

RITO LAICO

A volere questa commemorazione laica , organizzata e trasmessa in diretta attraverso un apposito form on line, è stata Elena Panciera, la moglie di Federico che ieri mattina insieme con i famigliari più stretti ha partecipato alla tumulazione del feretro nel cimitero di Trivignano, dove il giovane veneziano ha vissuto prima di trasferirsi a Milano per impiegarsi come tecnico delle Ferrovie, dopo aver conseguito la laurea in psicologia. Per ricordare Federico gli amici più stretti hanno scelto un programma composto da musiche e letture selezionate tra quelle che lui amava di più, come il brano L'ombra della Luce di Battiato o il Traumerei di Schumann, eseguito dalla violinista e amica Marta Tosti, o come la poesia Adesso di Giovanni Giudici letta dall'amica Elisabetta Lanfranchi. Un programma che, come avrebbe voluto Federico, si è concluso con una bicchierata in suo onore. «Federico era un catalizzatore ed è diventato il fratello di tutti noi - ha ricordato il cognato Marco e per questo oggi voglio dire alla mamma e al papà di Federico che siamo tutti figli vostri». Numerose le persone che ieri hanno voluto descrivere una persona colta, gentile, sorridente, disponibile e curiosa, amante della storia, del tango e della filosofia, ma il ricordo più toccante della commemorazione non poteva che essere quello della donna che ha condiviso con Federico undici intensi anni di vita. «Federico si è sempre saputo circondare di persone speciali perché lui era speciale ha ricordato commossa la moglie Elena e credo sia importante celebrare e amare le persone nel modo in cui loro vorrebbero essere amate. Io credo che a lui piacerebbe essere ricordato così come stiamo facendo oggi, magari avrebbe preferito una cosa più sobria, ma in fondo già aveva avuto il matrimonio segreto che voleva, con due sole persone invitate. A Gennaio per il suo compleanno festeggiato via Zoom ci eravamo detti che per i 40 anni avremmo organizzato una festa epica e quindi oggi stiamo solo anticipando di qualche mese quella festa. Federico non era credente ma agnostico e, citando Franco Battiato, amava ripetere che siamo solo atomi e molecole, per questo ha sempre cercato di vivere al meglio il presente senza troppi pensieri per il futuro». Federico, ha aggiunto, «era una persona unica, capace di riunire persone diversissime tra loro. Io e lui siamo sempre stati una coppia strana, ma dicono che gli opposti si attraggono e a noi è successo proprio questo e lui è diventato la mia ancora ed io la sua mongolfiera chiassosa e colorata».
Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino