Musei civici autonomia guadagnata

Musei civici autonomia guadagnata
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LA CLASSIFICA
Venezia batte tutti. E per di più - particolare non proprio di poco conto - la buona amministrazione fa rima con cultura. Sul podio più alto è finita la Fondazione Musei Civici di Venezia (Muve) che si aggiudica la medaglia d'oro in una singolar tenzone con le principali Fondazioni d'arte, di ispirazione civica o statale che popolano il Belpaese. Già, la Muve è stata promossa a pieni voti in una ricerca di Federculture, il sodalizio che riunisce le più importanti istituzioni italiane di settore, che ribadisce - nero su bianco - come la Fondazione Musei abbia disegnato la miglior formula di autonomia finanziaria con oltre 30 milioni di incassi che vanno a coprire ben il 96 per cento delle sue necessità. E che dire: non si tratta proprio di bruscolini visto che la Muve ha il compito di tutelare, valorizzare e gestire un patrimonio fatto di ben 11 tra musei veneziani che meritano attenzione e gestione. Tra di essi tanto per far qualche nome: Palazzo Ducale, Ca'Rezzonico e il Settecento veneziano; Ca'Pesaro con la sua galleria d'arte moderna fino al Museo del Vetro di Murano. Ai successi delle collezioni civiche, inoltre, non va dimenticato l'ottimo piazzamento delle Gallerie dell'Accademia di competenza statale (84 per cento degli incassi rimodulati nelle esigenze museali).

AMMINISTRAZIONE E CULTURA
«Il nostro è un sistema museale e amministrativo che va a braccetto - sottolinea la direttrice del Muve, Gabriella Belli - Da una parte la gestione oggettiva del turismo che entra nei nostri musei; dall'altra i dati soggettivi: organizzazione, accoglienza, programmazione, informazione e comunicazione. Tutto questo consente alla Muve di essere punto di riferimento culturale per i veneziani e per i turisti». Progetti che troveranno ancora maggior vigore con la prossima mostra di febbraio dedicata a Canaletto in concomitanza con il Carnevale, una straordinaria anteprima a Ca' Pesaro con le opere di Arshile Gorky e la prima esposizione antologica su Mariano Fortuny contemporaneamente alla prossima Biennale d'Arte. «Altri due punti di forza - continua Belli - saranno lo sviluppo delle iniziative museali per Murano e il vetro e l'attenzione rivolta a nuove esposizioni a Mestre».
IL SINDACO GONGOLA
Soddisfatto anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro che fin dall'inizio del mandato amministrativo ha tenuto per sè la delega alla Cultura. E sono lontani i tempi in cui, appena arrivato in Municipio, minacciava di vendere un Klimt e un Chagall per raggranellare finanziamenti per le casse del Comune. «È una grande notizia - dice il primo cittadino - e il successo parla da solo: Tintoretto, l'accordo con l'Ermitage di San Pietroburgo, le esposizioni a Murano, a Burano per il merletto. Tutto ciò è motivo di orgoglio. Aver allargato la Fondazione Musei anche a Mestre e a Marghera, che stanno diventando protagoniste di importanti eventi metropolitani, sono altri dati importanti». E anche Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei commenta: «I singoli Musei della rete civica hanno visto crescere il loro fatturato e il loro numero di visitatori fino a consolidarsi intorno ai 2,35 milioni di visitatori annui. Un risultato importante per il nostro ente ora certificato da Federculture».

Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino