BAGNOLI DI SOPRALa morte sul lavoro dell'operaio di 38 anni Damiano Varetto, avvenuta nel dicembre del 2016, è costato ieri mattina davanti al Gup il rinvio a giudizio per...
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La morte sul lavoro dell'operaio di 38 anni Damiano Varetto, avvenuta nel dicembre del 2016, è costato ieri mattina davanti al Gup il rinvio a giudizio per omicidio colposo dell'ex datore di lavoro Gianni Nelti di 58 anni residente a Padova e del collega manutentore Luca Fabbian di 38 anni residente a San Martino di Venezze in provincia di Rovigo. La vittima stava effettuando lavori di manutenzione a un macchinario all'interno della Plastotecnica Spa di Bagnoli di Sopra dove era dipendente, ma è rimasto incastrato nell'apparecchiatura: il pesante coperchio gli ha schiacciato il torace. Ricoverato all'ospedale di Padova in condizioni disperate è deceduto poco dopo. L'uomo abitava con la famiglia a Montegrotto Terme in via Platone e ha lasciato nel dolore la moglie Elaine Da Rocha Lira, cittadina brasiliana, e due figli in tenerissima età. Secondo quanto finora ricostruito, Varetto stava eseguendo alcune operazioni di manutenzione di una tramoggia, grande contenitore metallico utilizzato per la macinazione del materiale grezzo, quando è rimasto incastrato nel meccanismo, sarebbe stato il coperchio a piombargli addosso e a causargli gravissime lesioni al torace. Ad accorgersi di quanto accaduto un collega che, assentatosi pochi minuti prima dal luogo in cui si trovava Varetto, una volta tornato ha tentato di soccorrerlo. È stato immediatamente allertato il Suem 118, che ha trasportato l'operaio all'ospedale civile di Padova. Le condizioni dell'infortunato sono apparse da subito gravissime: i sanitari del policlinico hanno fatto tutto il possibile per strapparlo l'uomo alla morte, ma lo schiacciamento subito dal torace non gli ha lasciato scampo.
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Il Gazzettino