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Doveva essere presentata in questi giorni la consulenza chiesta dalla Procura sulla dinamica del sinistro in cui il 17 agosto scorso perse la vita il motociclista Matteo Contadin, 43enne, di Este (Pd), ma il perito incaricato, Pierluigi Zamuner, ha chiesto altro tempo per completare gli accertamenti. Tempo concesso dalla Procura che sta indagando per omicidio colposo nei confronti dell'amico del defunto, L.Z., 28 anni, di Lonigo (Vi), e il conducente dell'auto che arriva in senso opposto. L'incidente, oltreché per il tragico epilogo, fece scalpore per la causa che lo avrebbe scatenato, ovvero la presenza di un finto autovelox piazzato davanti all'agriturismo Tre Cime che indusse il motociclista a frenare bruscamente. Da qui il sinistro, costato la vita al padovano. E proprio su come sia stata l'esatta dinamica sta indagando il perito sulle cui conclusione la procura baserà l'eventuale accusa
Dall'inchiesta è sempre rimasto escluso invece l'uomo che piazzò il finto autovelox, ovvero Ottorino Zandegiacomo, titolare dell'agriturismo. Contro di lui non è stata ravvisata alcuna responsabilità. Voleva solo indurre i motociclisti a rispettare i limiti.
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Il Gazzettino