Multifunzione, 24 ore su 24: ecco le telecamere intelligenti

Multifunzione, 24 ore su 24: ecco le telecamere intelligenti
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IL PROGETTO
PADOVA Cervelli elettronici, capaci di incamerare ed elaborare dati: dal traffico stradale in città e lungo le tangenziali alle condizioni meteo, passando per la registrazioni di targhe automobilistiche, movimenti sospetti, monitoraggio di ponti e sversamenti di rifiuti. Telecamere intelligenti, che potrebbero portare la sicurezza 4.0 a Padova, facendo interagire le istituzioni e le forze dell'ordine. Il tutto, costo stimato 300 mila euro, a costo zero per le case di Palazzo Moroni, poichè il progetto è finanziato da fondi statali.

«Un'occasione imperdibile, che passa attraverso un bando in scadenza il 30 giugno con cui il ministero dell'Interno mette a disposizione 15 milioni nel 2018 e altrettanti nel 2019 per la videosorveglianza urbana integrata» spiega Nicola Mazzonetto, direttore di Confeservizi Veneto, l'associazione delle società pubbliche e private che si è presa in carico il ruolo di facilitatore del progetto.
A Padova, fanno sapere da Confservizi, basterebbero 300 mila euro e circa sei mesi di progettazione e lavoro, per riammodernare le circa 150 telecamere di sorveglianza già installate nel territorio comunale, senza che nessuna venga smantellata e sostituita.
«Basterebbe aggiornare le telecamere e settarle secondo necessità - spiega Mazzonetto - Il bando prevede la collaborazione di tutte le forze di polizia e le istituzioni. La differenza, rispetto alle telecamere già installate, è che i nuovi software non solo registrano in maniera passiva, ma analizzano e inviano dati che le varie istituzioni o forze dell'ordine possono usare a seconda delle proprie esigenze. Il 99,9 per cento delle telecamere esistenti non mandano informazioni utili alla gestione delle città».

Dal controllo del territorio per pervenire spaccio e prostituzione, fino all'analisi dei volumi di traffico, per poter così ripensare la città anche da un punto di vista logistico. Mentre ora è necessario che ci sia una persona a osservare i monitor ed eventualmente guardare di nuovo le immagini registrate, con il nuovo sistema di sicurezza integrata il compito di informare le centrali passerebbe tutto alle telecamere in base al software con cui sono state programmate. «Così facendo si abolirebbero le centrali operative e si potrebbero anche mandare più uomini in strada - conclude il direttore di Confservizi Veneto - Per partecipare al bando serve un progetto che metta d'accordo le varie istituzioni, con l'obiettivo di organizzare una strategia interforze su cui vigilerà la prefettura».
Nicola Munaro
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Il Gazzettino