Multe nella Ztl, la battaglia continua Scende in campo l'avvocatura di Stato

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LA QUERELLE UDINE Il dialogo non manca, ma sulla questione multe in Ztl...

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LA QUERELLE

UDINE Il dialogo non manca, ma sulla questione multe in Ztl una soluzione ancora non c'è. «Cerchiamo di accorciare i tempi più che possiamo e compatibilmente con la disponibilità di tutti», afferma il presidente dell'Uti, Gianluca Maiarelli dopo aver incontrato ieri le associazioni dei consumatori e ricordando che in questo periodo anche molti funzionari devono ancora rientrare dalle ferie. All'incontro hanno preso parte i rappresentanti di Federconsumatori, Adiconsum e Casa del consumatore che hanno illustrato una comune posizione in merito all'abnorme numero di contravvenzioni comminate per l'ingresso nella Ztl di Udine. «Occorre anzitutto ricordare hanno ricordato le associazioni - che l'istituzione di aree cittadine a traffico limitato risponde ad esigenze di migliore qualità della vita per quanti vi risiedono o vi accedono; anche questo interesse fondamentale doveva essere tutelato e non poteva quindi esserci alcuna accondiscendenza nei confronti di coloro che entravano senza giustificazione con i mezzi motorizzati profittando della scarsezza o dell'assenza di controlli». D'accordo, dunque, con le recenti dichiarazioni del vicesindaco Loris Michelini sulla posizione dei furbetti che pagheranno la sanzione, ma detto questo, «deve essere affermato con la stessa determinazione - hanno proseguito le associazioni - che l'azione della pubblica amministrazione, polizia locale, Comune, Uti, doveva e deve essere rivolta ad accertare in modo imparziale sia le responsabilità dei cittadini che quella degli organismi chiamati a vigilare sul rispetto dei limiti di accesso alla zona». Maiarelli ha ricordato che è in atto un tavolo congiunto di confronto tra l'Uti, Comune di Udine e Prefettura. «La novità spiega è che abbiamo chiesto il supporto dell'avvocatura di Stato il cui parere sarà tenuto in conto anche dal prefetto e vedremo anche la sua posizione sui ricorsi che scadono ai primi di settembre e che quindi partiranno». Ricorsi che si prospettano in numero elevato se le parti non troveranno una soluzione condivisa; per quanto Maiarelli si sia impegnato a risentire le associazioni «quando avremo le idee più chiare», da parte loro, i rappresentanti dei consumatori hanno elencato le carenze e gli errori che hanno portato alle attuali 35 mila contravvenzioni per un corrispettivo di circa 3 milioni di euro. «Ricordiamo i permessi di accesso rinnovati automaticamente che hanno creato un ragionevole affidamento nei titolari, l'assenza di controlli nei varchi, la quasi impossibilità di accedere per via telefonica ai permessi di accesso» e l'elenco continua con «l'erroneo caricamento a sistema delle targhe e le conseguenti contravvenzioni illegittime; l'omissione della comunicazione agli interessati dell'obbligo di rinnovare le richieste di permesso, la tardiva comunicazione delle contravvenzioni che ha impedito una tempestiva presa di coscienza agli interessati inducendoli a continuare nella violazione. In tali circostanze hanno ribadito - occorre un severo riesame della fondatezza delle contravvenzioni; è infatti del tutto evidente che la quasi totalità dei cittadini che si sono visti recapitare le sanzioni avrebbero adottato comportamenti ben diversi se avessero avuto tempestiva comunicazione e quindi consapevolezza dell'onere sanzionatorio che stava per abbattersi su di loro». Da qui la richiesta della sospensione dei termini nell'applicazione delle sanzioni per permettere la definizione delle casistiche di carattere generale che possano portare o all'annullamento o a un supplemento di verifica.

Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino