Multato per le minacce che arrivavano dalla Calabria

Multato per le minacce che arrivavano dalla Calabria
Le minacce calabresi non erano così gravi. L'esclusione dell'aggravante ha permesso a Pasquale Fortunato Morgante, 48 anni, di Seminara (Reggio Calabria) di cavarsela con una...

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Le minacce calabresi non erano così gravi. L'esclusione dell'aggravante ha permesso a Pasquale Fortunato Morgante, 48 anni, di Seminara (Reggio Calabria) di cavarsela con una multa di 600 euro. Il coimputato - Giuseppe Mallamace, 70enne originario di Rosarno - è stato invece assolto per insufficienza di prove. A denunciarli era stato un napoletano che abita a Porcia. Era stato contattato da due sconosciuti che volevano mettersi in contatto con suo fratello. «Ti bruciamo la casa - ripetevano - Ti tagliamo la testa se non ci metti in contatto con tuo fratello». L'8 dicembre 2013 l'ultimo contatto: «Ti facciamo vedere chi siamo noi... ti facciamo passare un brutto Natale». Ai due calabresi gli investigatori erano risaliti grazie ad alcune utenze telefoniche. Quattro erano quelle usate per la maggior parte delle chiamate minatorie, una quinta era intestata a Mallamace, difeso dall'avvocato Agostino Pavan. All'origine di tutto c'era la denuncia di una coppia di Castelfranco Veneto: puntava il dito contro il fratello dell'uomo preso di mira a Porcia. I due coniugi sostenevano di avergli consegnato 4.500 euro, di averne chiesto la restituzione e di essere stati allontanati con la minaccia di un machete, poi usato per danneggiare la loro auto. A quel punto, pur di recuperare il denaro, si erano rivolti ai calabresi, che avevano cominciato a prendere di mira il fratello sbagliato minacciando di appiccare fuoco alla sua casa e di tagliargli la testa se non avesse collaborato. Minacce durate sei mesi, dal maggio al novembre 2013.

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Il Gazzettino