Mozione di Camber: «Anche in Friuli controlli su chi opera con i minori»

Mozione di Camber: «Anche in Friuli controlli su chi opera con i minori»
IL CASOTRIESTE (E.B.) Una mozione urgente per chiedere alla Giunta regionale di «verificare la certificazione dei precedenti penali di chi opera con i minori in strutture...

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IL CASO
TRIESTE (E.B.) Una mozione urgente per chiedere alla Giunta regionale di «verificare la certificazione dei precedenti penali di chi opera con i minori in strutture convenzionate o sovvenzionate dalla Regione» a seguito del grave episodio della tentata strage di studenti della scuola media Vailati di Crema. È quella presentata dal consigliere regionale di Forza Italia Piero Camber: «Prima di tutto - sostiene - dobbiamo ringraziare di cuore i Carabinieri per l'autentico miracolo compiuto nel salvare la vita a 51 ragazzini a bordo dello scuolabus». I carabinieri, avvertiti dalla telefonata di un alunno eroico, il dodicenne Samir, hanno così potuto fermare il pullman evitando in tempo la strage premeditata dall'attentatore con precedenti per guida in stato di ebbrezza e abuso sessuale.

Entrando nel merito, il forzista spiega che «nel momento in cui viviamo, di fronte a fatti di tale gravità non possiamo rimanere all'oscuro del passato di chi opera con i minori: nessun responsabile della società che gestisce quel servizio scolastico dice di essere stato a conoscenza del passato violento dell'autista». Dunque, secondo Camber, «non basta la sola buona fede di chi lavora quotidianamente con i nostri figli: per questo si chiede alla Giunta regionale che venga disposta una puntuale e immediata verifica dei precedenti penali di tutti gli operatori che lavorano con minori in enti convenzionati o sovvenzionati dalla Regione, in modo tale che, a fronte di erogazioni, venga fornita una dichiarazione asseverata dai loro responsabili, certificante che nessuno degli operatori abbia riportato condanne inerenti minori o direttamente l'attività svolta. Tale dichiarazione conclude - dovrà essere periodicamente aggiornata: non ci si può affidare solo alla buona fede di coloro che operano quotidianamente con i minori».
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Il Gazzettino