Mossa del Veneto: il richiamo all'unità nazionale

Mossa del Veneto: il richiamo all'unità nazionale
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VENEZIA L'annunciata «novità» nell'elenco di richieste della Regione Veneto al Governo consiste in una ovvietà: mettere nero su bianco che il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla Regione Veneto è nel rispetto dell'unità nazionale. Qualcuno aveva azzardato una diminuzione delle materie, non più 23, ma meno. Qualcun altro aveva ipotizzato un cambio di indirizzo sul fronte delle risorse economiche. Invece il suggerimento del professor Mario Bertolissi (nella foto), il costituzionalista che guida la delegazione trattante, al governatore Luca Zaia è stato di specificare quello che la legge impone. Meglio dirlo lo stesso - è stato il ragionamento - così nessuno ci accuserà più di rompere la coesione sociale.

Ecco, allora, cosa dice l'articolo 1 della bozza di intesa proposta dalla Regione Veneto: L'attribuzione alla Regione Veneto di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, in attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, è realizzata nel rispetto dei principi posti dagli artt. 3, 5, 81, 117, 118, 119, 120 della Costituzione e nel contesto di unità ed indivisibilità della Repubblica, nonché nel rispetto dei principi di solidarietà, perequazione e coesione sociale, tenuto altresì conto di quanto previsto dalla L. 5 maggio 2009, n. 42.
Viene poi specificato il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, dei principi generali dell'ordinamento giuridico, nonché del principio di leale collaborazione, posto a fondamento delle relazioni tra istituzioni che compongono la Repubblica.
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Il Gazzettino