Morto Nereo Destro, imprenditore e marito dell'ex sindaco Giustina

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LUTTO PADOVA Se n'è andato per l'ultima volta esattamente com'era...

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LUTTO

PADOVA Se n'è andato per l'ultima volta esattamente com'era vissuto. Con dignità e signorilità. Senza disturbare nessuno. Ha chiuso gli occhi in silenzio, probabilmente pregando come faceva ogni sera quando, prima di addormentarsi, era solito recitare l'Ave Maria e il Pare Nostro. Ma non ce l'ha fatta, stavolta, a pronunciare il nome che durante la lunga malattia aveva invocato tante volte. Cioè quello di Giustina, la sua adorata moglie, che chiamava, quasi a cercare sollievo dalle sofferenze della malattia, anche quando, cioè quasi sempre, lei era al suo fianco e gli stringeva la mano. Ieri mattina, infatti, nel reparto di Medicina del Policlinico è mancato Nereo Destro, marito dell'ex sindaco, noto imprenditore e anima per anni del Petrarca rugby. Aveva 82 anni e, oltre alla moglie, lascia i figli Leopoldo e Andrea, i nipoti Maddalena e Federico, e la nuora Samantha Tabacchi. Nel 2012 aveva avuto le prime avvisaglie dell'Alzheimer che, però, grazie alle cure e all'affetto della famiglia, era riuscito a tenere sotto controllo fino alla primavera scorsa. «In certi momenti mascherava - racconta la stessa Giustina, affranta - ma è riuscito a gestire bene la malattia fino al tracollo della primavera scorsa che ha avuto poi come epilogo l'emorragia cerebrale che si è manifestata a settembre». Ma anche stavolta, dopo un lungo ricovero, Nereo Destro pareva essersi ripreso e invece ora un'infezione, a cui nei giorni scorsi ha fatto seguito un'altra emorragia, non gli ha dato scampo. Con riservatezza e discrezione era sempre stato al fianco della moglie quand'era sindaco e con orgoglio ne ha seguito il percorso politico. Lui aveva iniziato l'attività da giovanissimo quando, 60 anni fa a Brendola, su 1.500 metri quadrati e con 10 dipendenti, aveva avviato la Aristoncavi, azienda che produce appunto cavi elettrici per utilizzi speciali: oggi lo stabilimento ha una superficie di 35 mila metri quadri, 150 dipendenti e, soprattutto, esporta in 80 Paesi. Di recente con lungimiranza ha fatto il passaggio generazionale di cui andava fiero, affidando l'incarico di amministratore delegato al figlio Leopoldo e di consigliere delegato al secondogenito Andrea. Ma nonostante avesse lasciato le consegne, fino a quando le forze glielo hanno consentito andava nello stabilimento e girava i reparti con i dipendenti, dai quali si è sempre fatto amare. Aveva ricoperto diverse cariche, sia in Confindustria che nella Federazione Anie, che raggruppa le imprese elettriche. Nel 2002, poi, l'allora presidente della Repubblica Ciampi lo aveva insignito del titolo di commendatore della Repubblica. Ma Destro alla passione per la famiglia e il lavoro, univa anche quella per lo sport. È stato consigliere del Petrarca ai tempi dell'Antonianum e poi assieme all'amico Memo Geremia aveva contribuito alla realizzazione del Centro omonimo della Guizza. Tifoso del sodalizio bianconero, lo aveva sostenuto anche finanziariamente, convinto, lui che aveva giocato a rugby, del valore formativo dello sport. «Era un uomo rigoroso, sempre con la schiena dritta e che non accettava i compromessi. Allo stesso tempo, però, era affettuoso - ricorda commossa Giustina Destro - . Un grande lavoratore, ma attento alle persone e al sociale. Mi è stato vicino con eleganza, consigliandomi, ma con discrezione. E con la stessa signorilità ci ha lasciati per sempre».

Nicoletta Cozza
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Il Gazzettino