Morosità senza colpa la Regione salda i conti

Morosità senza colpa la Regione salda i conti
Per la prima volta in regione ci sono soldi per sostenere coloro che non pagano l'affitto non perché non vogliono, ma perché non possono saldare il conto a fine mese a causa...

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Per la prima volta in regione ci sono soldi per sostenere coloro che non pagano l'affitto non perché non vogliono, ma perché non possono saldare il conto a fine mese a causa del precipitare della loro condizione economica. Una situazione che li ha posti sotto sfratto. Ieri la Giunta regionale, su proposto dell'assessore all'Edilizia pubblica Mariagrazia Santoro, ha approvato il riparto della quota che ha costituito il Fondo per il sostegno alle morosità incolpevoli, pari a 1 milione 465mila 832 euro e destinato a 5 Comuni: Monfalcone, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine. Si tratta dei centri considerati «ad alta tensione abitativa» quelli che il decreto legge del 31 agosto 2013, convertito nella legge 124 dell'ottobre del 2013, ha individuato come destinatari del provvedimento. A Monfalcone sono stati assegnati 17.589,99 euro; a Gorizia 85mila euro; a Pordenone 262.384 euro; a Udine 284.371 euro; a Trieste 816.468 euro.

I fondi, sottolinea Santoro, «sono stati ripartiti in proporzione ai provvedimenti di sfratto emessi per morosità nei primi dieci mesi del 2014, secondo i dati forniti dalle Prefetture, affinché siano concessi i contributi ai soggetti impossibilitati a pagamento del canone locativo per la perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare». Questi fondi si aggiungono agli altri 8,6 milioni di euro che la Giunta ha deliberato di assegnare per la realizzazione di interventi di sostegno alle locazioni. Una cifra «maggiorata» di un milione e mezzo rispetto all'anno scorso, «in considerazione del continuo flusso di domande presentate, sintomo evidente della situazione di una grande difficoltà economica e finanziaria in cui si trovano le famiglie - evidenzia l'assessore -. La Regione ha colto in questo modo la sensibilità espressa anche dallo Stato che ha posto maggiore attenzione verso le politiche di sostegno dei nuclei familiari più deboli, rifinanziando il Fondo nazionale con nuove risorse». Gli 8,6 milioni per la maggior parte derivano da fondi regionali - 6,5 milioni -, mentre il contributo con fondi statali è di 2,1 milioni.
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Il Gazzettino